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Mikhail Gorbaciov, in Russia silenzio e veleni: "Coincidenza mistica". Il caso dei funerali di Stato

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La morte di Mikhail Gorbaciov, resa nota nella serata di martedì 30 agosto, ha fatto parlare mezzo mondo tranne nella Russia di Vladimir Putin. Sulla tv di Stato russa e in aalttre emittenti della federazione la notizia è stata data leggendo lo scarno comunicato della Clinica ospedaliera centrale di Mosca, dove l'ultimo presidente dell'Unione sovietica era ricoverato ed  spirato a 91 anni. "Questa sera, dopo una prolungata e grave malattia, Mikhail Sergeevich Gorbaciov è morto", hanno detto gli speaker senza aggiungere altro. Repubblica riporta poi il commento di Andrej Medvedev, deputato di Russia Unita: "Dall'inizio dell'operazione militare speciale" in Ucraina "Gorbaciov è già il quarto politico deceduto direttamente coinvolto nel crollo dell'Urss", dichiara, "è una specie di coincidenza quasi mistica".

 

Insomma, gelo totale tanto che Gorbaciov non dovrebbe neanche essere onorato con funerali di Stato.  Il "romanticismo" di Gorbaciov verso l’Occidente "non era giustificato" e il suo progetto di creare relazioni cordiali con i Paesi occidentali "non ha funzionato" ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov nella sua quotidiana conferenza stampa descrivendo Gorbaciov come "una persona unica, uno statista che resterà sempre nella nostra storia". Peskov ha quindi spiegato che "non è ancora stato deciso se tenere funerali di stato".

 

Scarno anche il messaggio di cordoglio di Putin: Gorbaciov aveva "capito profondamente che le riforme erano necessarie" e si era "impegnato a trovare soluzioni" ai problemi che l'Unione Sovietica affrontava negli anni Ottanta, ha dichiarato il presidente russo affermando che Gorbaciov ha avuto un "enorme impatto sul corso della storia del mondo e ha dovuto affrontare grandi sfide in politica estera".

 

 

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