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Cina, analisi delle onde cerebrali dei burocrati: così Xi Jinping testa la fedeltà al regime

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Per valutare la fedeltà al leader arriva l'algoritmo che legge le onde cerebrali. La Cina si prepara a una rivoluzione nel controllo del potere attraverso un sistema di intelligenza artificiale che letteralmente permette di leggere nel pensiero dei burocrati e valutare la genuinità del loro supporto allo Stato individuando sorrisi di circostanza e parole a cui, chi le proferisce, non crede davvero. A rivelare l'ultimo progresso del controllo di Xi Jinping nei confronti dell'apparato è la corrispondente del Times a Pechino, Didi Tang, che è riuscita a intercettare un articolo comparso sul web e subito fatto sparire dal regime cinese. 

 

L'articolo in questione descriveva il sistema realizzato dal Centro Nazionale delle Scienze di Hefei, spiega il Messaggero, e conteneva un video che ricorda il controllo mentale in stile Arancia Meccanica o 1984 di Gerorge Orwell. Nel firmato un volontario leggeva degli articoli che incensavano il regime di Pechino mentre alcuni sensori registravano le espressioni facciali e sensori analizzavano le onde cerebrali  per stabilire se l'individuo condivideva davvero le cose che dichiarava. 

 

Nell'articolo di Tang di fa riferimento a test su 43 cavie, tutti membri del partito comunista. Ufficialmente l'esperimento era finalizzato a migliorare la comunicazione politica del regime, ma le ricadute etiche e i rischi legati al controllo mentale degli apparati sono evidenti. È possibile che presto tutti i burocrati e gli esponenti del potere di Pechino vengano sottoposti al test che in pratica stabilisce chi crede davvero nella propaganda di governo. Facile prevedere cosa avverrà a chi non accetterà di effettuare il "test della verità" o cosa è successo alle cavie che non hanno superato l'esame dell'algoritmo sperimentale. 

 

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