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Gran Bretagna, Boris Johnson si dimette: la rivolta dei Tories porta all'addio

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Il primo ministro britannico Boris Johnson ha accettato di dimettersi e lo farà oggi. Lo rende noto la Bbc sottolineando che Johnson ha manifestato la volontà di rimanere primo ministro fino a quando il nuovo leader dei Tory non sarà eletto in autunno. Dominic Cummings, l’ex braccio destro di Johnson, divenuto suo acerrimo nemico dopo esser stato cacciato da Downing Street, esulta per la notizia che il premier, pressato dalla inarrestabile onda di dimissioni nel suo governo, ha finalmente deciso di lasciare il governo. “Dentro il bunker dicono che è finita. Cambio di regime”, ha twittato prontamente sulla situazione che cambia gli scenari in Gran Bretagna.

 

 

Quest’estate si svolgerà una corsa alla leadership dei conservatori e un nuovo primo ministro sarà in carica in tempo per la conferenza del partito Tory di ottobre. BoJo ha acconsentito a dimettersi, ponendo fine a una crisi politica senza precedenti, dopo le dimissioni di oltre 50 membri del suo governo. Il caos si è scatenato dopo l’ennesimo scandalo che ha investito Johnson, vale a dire il caso del vice ‘chief whip’ Christopher Pincher, con la storia di festini ad alto tasso alcolico e molestie sessuali nei confronti di giovani uomini alle spalle che il premier avrebbe ignorato, facendo finta, ancora una volta dopo il partygate, di non saperne nulla.

 

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