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Germania a un passo dal razionamento del gas. Il ministro Habeck: è ormai una risorsa scarsa

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Mentre il consiglio europeo lavora sul tetto al prezzo del gas la Germania è a un passo dal razionamento energetico. Sulla scia di un calo del 60% delle consegne da Mosca attraverso il gasdotto Nord Stream, Berlino ha attivato il «livello di allerta» del suo piano di emergenza per garantire le forniture di gas, avvicinando il Paese a una situazione di razionamento. «Siamo in una crisi del gas. Il gas è ormai una risorsa scarsa», ha dichiarato in conferenza stampa il ministro dell’Economia, Robert Habeck. In questo contesto, il governo potrà «supportare» gli operatori del mercato a far fronte ai prezzi elevati. La terza e ultima fase del piano, il «livello di emergenza», consentirebbe allo Stato di organizzare il razionamento.

 

 «Il motivo è che vogliamo continuare a monitorare il mercato», ha detto Habeck. Per la corrispondente clausola di adeguamento dei prezzi devono essere soddisfatte due condizioni: da un lato, deve essere stato dichiarato un livello di allerta o un livello di emergenza. D’altra parte, l’Agenzia federale delle reti deve aver determinato su questa base una «significativa riduzione dei volumi totali di importazione di gas in Germania». Solo allora le aziende sono autorizzate ad aumentare i prezzi a un «livello appropriato». 

 

Intanto sui mercati le quotazioni dei futures per luglio del gas Ttf scambiati ad Amsterdam sono in deciso rialzo e guadagnano il 6,931% a 135,985 euro al Mwh. 

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