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Russia, le intercettazioni choc dei colonnelli: Sergei Shoigu raccomandato e Vladimir Putin incompetente

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Sono molte le indiscrezioni di un malcontento diffuso all’interno delle forze russe per l’operato di Vladimir Putin nella gestione della guerra in Ucraina ed ora c’è anche un audio a confermare le voci che si sono rincorse per settimane. Maxim Vlasov e Vitaly Kovtun, colonnelli dell’esercito di Mosca, sono stati intercettati dai servizi segreti di Kiev mentre sono intenti ad insultare il presidente russo e Sergei Shoigu, ministro della Difesa e fedelissimo dello “Zar”.

 

 

Il militare Kovtun, come pubblicato da Radio Svoboda, si esprime duramente parlando con il collega, puntando il dito in particolare contro un mancato attacco al Parlamento ucraino: “Dovevano lanciare un fottuto missile sulla Rada Suprema di Kiev. Perché non l'hanno fatto? Perché no? Non capisco! Perché non lo hanno fatto? - ha insistito ancora il colonnello -. Colpisci Kiev, colpisci il centro della città, gli edifici di Supreme Rada e il Palazzo del Governo. Probabilmente non c'è nessuno di importante lì, ma l'edificio sarà distrutto e tutti lo vedranno. Hanno distrutto l'incrociatore, quindi perché non colpirli, come vendetta?”. La parte finale di questo sfogo fa capire che si tratta di una conversazione che è stata captata sicuramente dopo il 14 aprile, giorno in cui dei missili Neptune hanno affondato l’incrociatore Moskva nel Mar Nero. Non si ha però certezza della data.

 

 

L’intelligence al servizio di Volodymyr Zelensky ha reso noto anche il frammento audio in cui si attacca Shoigu: “È - le parole di Vlasov - un profano totalmente incompetente, è semplicemente uno showman, un raccomandato”. Kovtun replica all’amico: “Shoigu è solo m***a. Non ci sono abbastanza soldati a contratto ed è ovvio, dove li recluti se vengono pagati solo 30.000 rubli al mese?”. Una cifra inferiore a 400 euro al mese. Ad adirare i due amici militari sono le grandi perdite russe in Ucraina e l’audio non fa altro che creare ulteriore imbarazzo comunicativo al Cremlino.

 

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