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L'accusa choc dall'Ucraina alla Russia: “Stupro e violenza sessuale come tattiche di guerra”

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“La Russia usa lo stupro e la violenza sessuale come tattiche di guerra, sistematicamente, ovunque e con sorprendente brutalità”. La durissima denuncia fatta su Telegram è della commissaria parlamentare ucraina per i diritti umani, Lyudmilla Denisova, che ha inoltre riferito che “nelle ultime 24 ore, la linea di assistenza psicologica del commissario è stata contattata da persone di Oleksandrivka, nell’oblast di Kherson, che hanno autorizzato a pubblicare informazioni sui fatti di violenza sessuale. Due ragazze di 12 e 15 anni sono state stuprate dai russi. Una bambina di 6 mesi è stata violentata da un russo con un cucchiaino”. 

 

 

Denisova riferisce anche di una violenza di gruppo di fronte alla mamma su due gemelli di due anni, morti a causa delle lesioni subite. Inoltre “un bambino di tre anni è stato violentato davanti alla madre ed è morto per le ferite riportate”, riferisce sempre la commissaria, sottolineando che “la violenza sessuale è severamente vietata dall’articolo 27 della Convenzione di Ginevra e che lo stupro è tra i più gravi crimini di guerra ed è una delle componenti del genocidio”. 

 

 

Per questo Denisova chiede “al rappresentante speciale del segretario generale delle Nazioni Unite per la violenza sessuale nei conflitti, Pramila Patten, di avviare un’indagine su questi fatti e di assicurare gli autori alla giustizia, nonché di adottare misure per prevenire la violenza sessuale da parte delle truppe russe e invita la comunità mondiale a garantire l’imposizione di sanzioni personali contro i leader politici, i comandanti militari russi e gli autori di questi terribili crimini”.

 

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