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La fregata Makarov in fiamme: colpita da un razzo ucraino. Ma è giallo e Putin nega: “Non ci risulta”

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Angela Barbieri
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Continua senza sosta l'offensiva russa in Ucraina con i negoziati tra Kiev e Mosca rimasti in stallo. Nonostante gli attacchi si siano intensificati nel Donbass, il presidente ucraino Volodymr Zelensky ha assicurato che c'è ancora spazio per la diplomazia. «Non tutti i ponti sono stati distrutti», ha detto il leader, parlando al think tank Chatham House di Londra. Zelensky si è detto aperto a continuare le trattative con Mosca per arrivare a un accordo di pace, a patto che si torni ad una situazione precedente al 24 febbraio, quando le truppe russe hanno invaso il Paese, ma comunque successiva all'annessione della Crimea avvenuta nel 2014. «In un situazione - come era quella del 23 febbraio - potremmo iniziare a discutere normalmente» con Mosca e l'Ucraina potrebbe usare «canali diplomatici» per riprendere il suo territorio, ha detto il leader. Zelensky ha poi invitato il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il capo di Stato Frank-Walter Steinmeier a visitare l'Ucraina il 9 maggio, giorno in cui la Russia celebra la vittoria dell'Unione Sovietica sulla Germania nazista nella seconda guerra mondiale. Scholz «può fare questo passo politico potente e venire qui», ha detto il leader ucraino, dopo le tensioni per l'iniziale rifiuto di Kiev di accogliere Steinmeier.

 

 

Per quella data il Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale dell'Ucraina ha riferito del rischio di bombardamenti massicci nel Paese da parte delle forze armate russe. «Dal momento che le truppe russe non possono vantare risultati significativi al fronte per il Giorno della vittoria, aumenta il rischio di bombardamenti di massa delle città ucraine» l'8 e il 9 maggio, ha detto il Consiglio. A riguardo il Cremlino ha però escluso una parata ufficiale a Mariupol, come ventilato nei giorni scorsi dai media ucraini. Un evento ufficiale «è impossibile», ha chiarito il portavoce Dmitry Peskov. Evento che si terrà invece come ogni anno a Mosca. Ci sarà anche l'aereo Ilyushin II-80, soprannominato «aereo del giorno del giudizio». Si tratta del velivolo che verrebbe utilizzato dal presidente russo nel caso di una guerra nucleare. Una sorta di Cremlino volante, insomma, da dove il capo dello Stato russo coordinerebbe la guerra. È dal 2010 che non si è visto alla sfilata del Giorno della Vittoria. Sopra la Piazza Rossa passeranno anche i bombardieri missilistici strategici Tu-160 per sottolineare la prontezza nucleare della Russia.

 

 

Durante la giornata di ieri Kiev ha riferito che è stata colpita una fregata russa, la Petrel 11356R, vicino all'Isola dei Serpenti, nel Mar Nero. La nave sarebbe stata colpita da un razzo Neptune, poi sarebbe divampato un incendio a bordo. Sarebbe la seconda perdita importante per la flotta di Putin dopo l'affondamento dell'incrociatore missilistico Moskva da parte di una batteria missilistica ucraina il 14 aprile. Il Cremlino ha però affermato di non avere informazioni a riguardo. Intanto, il battaglione Azov, asserragliato nell'acciaieria Azovstal di Mariupol, ha accusato le truppe russe di aver lanciato un missile contro un suo veicolo nell'ambito dell'operazione di evacuazione dei civili, uccidendo un soldato. «Durante il cessate il fuoco sul territorio di Azovstal, un veicolo è stato colpito da un missile anticarro lanciato dai russi. Questo veicolo si dirigeva verso alcuni civili per evacuarli dal complesso» siderurgico, ha scritto su Telegram il battaglione precisando che «un combattente è stato ucciso e altri sei sono rimasti feriti». Nel fine settimana i leader del G7 si riuniranno in videoconferenza. Al summit parteciperà anche Zelensky. Secondo alcuni media internazionali durante la riunione si discuterà di possibile nuovi sanzioni contro Mosca.

 

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