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Omnibus, il destino dell'Ucraina passa dai piani su Odessa: già scoppiata la seconda Guerra Fredda

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Gli obiettivi dell’Ucraina e della Russia che potrebbero porre fine al conflitto non sono ancora molto chiari per i commentatori ed analisti geopolitici. Alessandra Sardoni, conduttrice di Omnibus su La7, ne chiede conto a Marta Dassù, viceministro degli Esteri nel governo Monti e nel governo Letta, nel corso della puntata del 6 maggio. La direttrice di Aspenia traccia un quadro della situazione: “Non è chiaro il land game, dipende dalla capacità sul terreno che si crea via via, siamo ancora troppo in anticipo perché entrambi decidano di trattare. Vladimir Putin all’inizia voleva controllare l’Ucraina e farne una seconda Bielorussia, poi ha ridimensionato il suo focus sul Donbass. Il vero interrogativo riguarda Odessa, c’è un dibattito all’interno del Cremlino. La scuola massimalista russa ha come obiettivo la sola conquista del Donbass, se invece Odessa entra in gioco, quindi la perdita dell’Ucraina a qualunque accesso al mare, con il Mar di Azov che è già diventato un lago russo e perderebbe anche l’accesso al Mar Nero, sarebbe inaccettabile ogni accordo per Volodymyr Zelensky”.

 

 

“Zelensky - prosegue Dassù - parla di vittoria in senso lato, ma non è chiaro che cosa potrebbe accettare. Nei primi negoziati diretti ed indiretti la sua posizione era quella di accettare un ritorno al pre 24 febbraio, cioè alla situazione antecedente a questa sciagurata guerra. Adesso non è chiaro, anche perché non è chiaro fino a dove si spingerà la Russia. Temo molto che potremmo vedere altri mesi di questa guerra. È una situazione pericolosa perché gli Usa e la Russia, anche come conseguenza della guerra in Ucraina, ma non solo, sono davanti ad una seconda Guerra Fredda. Mentre nella prima c’erano dei controlli sugli armamenti e misure di fiducia, ora non c’è più niente, non ci sono freni ed è andato tutto in dissolvimento”. 

 

 

“Non funzionano più le istituzioni internazionali, è chiaro che quando hai una situazione del genere il Consiglio di Sicurezza dell’Onu è praticamente bloccato dal diritto di veto della Russia, il G20 è un enorme punto interrogativo, ma nel 2008 gestì la crisi finanziaria, oggi non sappiamo neanche se i leader a novembre si siederanno allo stesso tavolo. È una situazione obiettivamente pericolosa, c’è una seconda Guerra Fredda meno globale di quanto fosse la prima, vista una vasta area grigia di paesi fuori da queste dinamiche, ma molto più incerta e l’incertezza non fa bene né alla sicurezza e né ai mercati” conclude la dura analisi della Dassù.

 

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