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Elezioni amministrative in Regno Unito: tra Ucraina e Partygate trema Boris Johnson

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Oggi il Regno Unito è chiamato a votare per il rinnovo delle cariche locali. Sono elezioni che avranno un grande impatto sul governo perché cadono nel bel mezzo dello scandalo del cosiddetto Partygate. Pesano inoltre il costo della vita sempre più difficile da sostenere; le accuse, rivolte a ben 56 parlamentari, di molestie sessuali - fra questi anche tre ministri attualmente in carica - e la guerra della Russia all’Ucraina. Per molti osservatori si tratterà di una cartina al tornasole sull’operato di Boris Johnson e su quanto sia ancora spendibile, in termini di gradimento, alle prossime elezioni generali. Si vota in ben 140 comuni in Inghilterra, 32 in Scozia e 22 in Galles. Saranno anche scelti i 90 membri dell’Assemblea dell’Irlanda del Nord, il parlamento locale con potere legislativo che, sulla questione Brexit, fa da ago della bilancia nei complicati rapporti fra Regno Unito ed Europa. 

 

 

Entrambi i leader, Johnson e Starmer, in queste ultime ore, cercano di svincolarsi dalle polemiche, ma con scarsi risultati. Se da una parte Tony Blair ha ufficialmente sostenuto il leader laburista, suscitando la reazione indignata di chi pensa che l’intervento armato in Iraq sia uno stigma indelebile e che Starmer dovrebbe prendere le distanze, dall’altra Boris Johnson è alle prese con l’ennesimo polverone a sfondo sessuale. Un suo deputato è stato infatti costretto alle dimissioni perché trovato a guardare materiale pornografico alla Camera dei Comuni, durante una sessione parlamentare, e proprio in prossimità di una collega. Le urne sono aperte dalle 7:00 alle 22:00. Una lunga giornata che si potrebbe trasformare in uno spartiacque per il futuro dell’attuale primo ministro. Al momento, le previsioni, danno il partito laburista in vantaggio di ben 27 punti. 

 

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