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L'Aria che Tira, Marcello Sorgi sfotte Vladimir Putin e il suo esercito: “Tante parole e poi visti all'opera poca roba”

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Marcello Sorgi vede un Vladimir Putin in palese difficoltà nella guerra in Ucraina. L’editorialista ed ex direttore de La Stampa è ospite della puntata del 4 maggio de L’Aria che Tira, talk show in onda su La7 al mattino, e confronta la realtà della propaganda della Russia con i fatti che si sono visti sul campo di battaglia: “L'opinione pubblica russa è ovviamente gasata da una propaganda che lì va avanti 24 ore su 24, gli fanno vedere i missili, i sommergibili… Poi visti all'opera non si sono dimostrati così forti. Avevano detto che in tre giorni avrebbero preso l’Ucraina e invece si sono impasticciati e hanno dovuto cambiare il capo di stato maggiore. Non sono un esperto militare, ma quella che abbiamo visto in questi due mesi e mezzo di guerra non è una prova di grande abilità militare, hanno fatto il possibile cambiando poi i piani sul territorio varie volte, cambiando i leader militari. Ad un certo punto - sottolinea Sorgi - sembrava che il capo di stato maggiore fosse diventato Putin medesimo, che anche in una dittatura come quella è un’anomalia”.

 

 

La Merlino concorda con il suo ospite: “La sostituzione continua dei capi è tipica di un esercito in grande difficoltà. È sempre stato così e così sarà”. “Non credo - conclude Sorgi - che Putin se ne intenda e che sappia quanta benzina ci vuole per far marciare un carro armato, oppure la portata di un missile… Chi se ne intende è bravo e specializzato. Non è proprio una debolezza militare, ma confusione e inadeguatezza dei mezzi”.

 

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