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L'Ucraina chiede negoziati speciali a Mariupol. La mezza minaccia Ue a Putin: taglieremo il gas russo, prima o poi...

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L’Ucraina è pronta a proporre una sessione speciale di negoziati con la Russia a Mariupol. Lo scrive sul suo profilo Twitter Mykhailo Podolyak, consigliere della presidenza di Kiev. "Siamo pronti a tenere un ’ciclo speciale di negoziati' proprio a Mariupol. Uno a uno. Due a due. Per salvare i nostri ragazzi, il battaglione Azov, i militari, i civili, i bambini, i vivi e i feriti. Tutti", si legge nel tweet. Una proposta che arriva quando la "fase 2" della guerra è iniziata, con la nuova offensiva russa nel Donbass che entra nel vivo in una guerra ormai più lunga di quanto si fosse mai pensato.

 

Sempre più insistenti gli appelli lanciati dal presidente ucraino Volodymor Zelensky all’Occidente affinché gli vengano fornite armi sempre più potenti, col presupposto - come si legge in un articolo di Analisi difesa - che "più armi ci mandate, più breve sarà la guerra". Il corridoio umanitario da Mariupol "non ha funzionato", affermano le autorità ucraine, che oggi speravano di evacuare dalla città assediata seimila civili, tra cui molte donne e bambini, ma sono riusciti a portarne via solo poche decine. L'ultimatum russo  per le forze ucraine che stanno resistendo a Mariupol è scaduto alle 13 ora italiana ma non ci sono segnali di resa da parte dei soldati di Kiev e la città non è ancora caduta. "Il riconoscimento delle attuali realtà territoriali, comprese l'appartenenza della Crimea alla Russia e l'indipendenza delle Repubbliche di Donetsk e Lugansk", rimangono al centro delle trattative tra Mosca e Kiev, ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, precisando che una bozza di intesa da parte della Russia è stata presentata agli ucraini il 15 aprile, ma i negoziatori di Kiev  "cercano di tirare per le lunghe il processo negoziale rifiutando di assumere un approccio costruttivo" e "a volte semplicemente rifiutando di rispondere prontamente alle proposte della parte russa". Poi la mossa di Kiev che propone un vertice negoziale proprio nella città sotto assedio. 

 

Intanto torna a parlare l'Europa per bocca del presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, in conferenza stampa a Kiev. "Continuiamo a discutere - continua - come massimizzare la pressione sul Cremlino per cambiarne la condotta, cosa che non è facile, è estremamente difficile. Le sanzioni devono essere dolorose per la Russia, non per noi. Prima o poi prenderemo di mira il petrolio e il gas, ne sono convinto. Lavoriamo molto duramente, giorno per giorno, per prendere le decisioni necessarie". 

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