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Gas, Putin sposta le esportazioni di gas verso l'Asia: dalla minaccia ai fatti. Le parole dello Zar

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Le esportazioni di energia russa verso l'Occidente diminuiranno nel prossimo futuro, è necessario orientarle verso altri mercati. A spiegarlo in un incontro sulla situazione del petrolio e del settore del gas è il presidente russo Vladimir Putin. "Occorre diversificare le esportazioni - annuncia il leader del Cremlino - Partiremo dal fatto che nel prossimo futuro l'offerta di risorse energetiche in direzione Ovest sarà ulteriormente ridotta". E ancora: "È necessario provvedere alla costruzione di nuovi oleodotti e gasdotti dai giacimenti della Siberia occidentale e orientale. Per quanto riguarda l'esportazione di risorse energetiche, è necessario accelerare l'attuazione di progetti infrastrutturali, ferroviari, oleodotti, portuali, che nei prossimi anni consentiranno di reindirizzare le forniture di petrolio e gas dall'Occidente verso mercati promettenti al Sud e all'Est", ha rimarcato. "Allo stesso tempo, è importante guardare al futuro, insieme alle compagnie petrolifere e del gas, per elaborare un piano per espandere le infrastrutture di esportazione verso i paesi dell'Africa, dell'America Latina e della regione Asia-Pacifico". Secondo Putin, "anche l'aumento della capacità di trasbordo di petrolio nei porti dell'Artico e dell'Estremo Oriente è un compito molto importante".

Il giornalista Dario Fabbri, consigliere scientifico e coordinatore America di "Limes", durante lo speciale La7 condotto da Enrico Mentana, spiega il significato del duplice messaggio dello Zar. "Da una parte annuncia il danno economico che subirà l'Occidente, dall'altro - spiega Fabbri - La Russia sa che se la Cina resta l'unico acquirente verrà spolpata da Cremlino".

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