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DiMartedì tira fuori le intercettazioni raccapriccianti dei militari russi. Telefonate horror: "Ce lo siamo mangiato"

Giada Oricchio
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Di che guerra parliamo? Quanto è profondo l’abisso della disumanità nel conflitto in Ucraina? Se lo chiedono a "diMartedì", il programma politico di LA7, martedì 12 aprile. Il conduttore Giovanni Floris ha fatto ascoltare ai suoi ospiti alcune intercettazioni di soldati russi che pianificano crimini di guerra e descrivono meglio di qualsiasi vacuo dibattito le atrocità che si stanno consumando in Ucraina. In una telefonata un soldato dice: “E’ passato un veicolo, non ero sicuro se fosse un’auto o un mezzo militare, ma c’erano due persone civili che uscivano da un boschetto” e con tono perplesso osserva: “Ma in tutti i villaggi ci sono civili…”.

L’interlocutore urla e gli intima: “Uccidili tutti, porca pu**ana. Qual è il tuo problema? Se sono civili ammazzali tutti!”. In un’altra, un militare russo pensa più a sopravvivere che a giustiziare senza motivo esseri umani e ne parla con la madre: “Siamo così stufi di stare seduti qui, spero solo che non ci colpiscano”.

La donna gli dice che diventerà veterano grazie all’operazione speciale in Ucraina perché il presidente russo Vladimir Putin ha firmato il decreto però il soldato ribadisce di essere al fronte contro la sua volontà: “Ma quale veterano, ci hanno promesso medaglie e soldi per ogni medaglia. Io non voglio queste medaglie, io voglio solo tornare a casa”. In una terza intercettazione spunta l’orrore, finora negato dalla Russia: “Qui ci sono tre carristi e una ragazza violentata, lei aveva 16 anni… Se sono stati i nostri carristi? Sì”, “Ca**o” risponde la donna dall’altro capo del telefono. E ancora: un padre domanda al figlio se mangia bene e quello: “Sì, ci nutriamo bene, abbiamo macellato e mangiato un cane. Era ok”.

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