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L'Occidente è inerme davanti alla Russia di Vladimir Putin: non ci sono più sanzioni da fare

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La compattezza dell’Occidente è stata rafforzata dalla missione di Biden a Bruxelles secondo il New York Times, che apre con questo tema: «Gli Usa e gli alleati si uniscono contro la Russia in 3 summit straordinari», di Nato, G7 e Ue. Con il presidente americano c’erano i leader di 30 Paesi, «per dimostrare l’opposizione unita all’invasione russa dell’Ucraina, annunciando nuove sanzioni economiche, aiuti per i rifugiati, dispiegamento di forze aggiuntive nell’Europa orientale e allarmati preparativi nel caso in cui la Russia utilizzi armi chimiche, biologiche o nucleari».

 

 

Il giornale statunitense osserva però che «gli Stati Uniti e i loro alleati hanno in qualche modo raggiunto i limiti autoimposti nel creare una risposta globale unita al più grande conflitto europeo in più di mezzo secolo» perché mentre «inaspriscono gli strumenti che stanno usando contro la Russia, sembrano averne pochi di nuovi da raggiungere». Nelle cronache dal fronte, il quotidiano sottolinea che pur «in un quadro confuso» a causa delle difficoltà di verificare le notizie, «l’Ucraina sta dando battaglia a un nemico con truppe e armamenti superiori e non si è semplicemente rintanata in difesa», ma sta dando vita a una «inaspettata offensiva» non calcolata dai servizi di intelligence russi.

 

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