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Italia in allarme, una marea di soldati per la Nato. Il sottosegretario Mulè a Tagadà: pronti a partire in 12 ore

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Ha fatto molto discutere la circolare dell’Esercito Italiano sulla diminuzione dei congedi e l'addestramento alla guerra. Per approfondire il tema nel corso della puntata del 16 marzo di Tagadà, talk show di La7, Tiziana Panella ospita ed intervista il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè, esponente di Forza Italia: “Pariamo di una normalissima attività che si svolge in seno alle forze armate, normalissima perché noi siamo impegnati in 40 missioni in giro per il mondo, è normale e di routine che ci siano circolari come quella finita oggi sui giornali. Si dice ai reparti che eventualmente saranno spostati di essere in prontezza, cioè di essere pronti nel giro di 72 ore a partire nel luogo dove si viene inviati. Si dice ai comandanti di concentrarsi in tutte quelle attività propedeutiche all’invio di questi soldati in un teatro operativo, che nel nostro caso non è l’Ucraina, ma i confini della Nato, dove normalmente operiamo già. Siamo già in Romania e Lettonia, abbiamo degli assetti presenti”.

 

 

Alla Panella sorge spontanea una domanda: “Quindi leggendo quella circolare bisogna pensare che ci prepariamo a mandare più uomini?”. Il deputato azzurro chiarisce ancora: “Sì, assolutamente sì. Non è una notizia. Il Parlamento ha autorizzato fino a 4mila soldati che possono essere richiesti dalla Nato all’interno di una cornice di Alleanza che prevede un invio immediato di circa 500 militari delle forze speciali che vanno a far parte di una speciale task force, una teste d’ariete della Nato formata da 5mila soldati specializzati. Questi 500 partiranno quando la Nato lo richiederà. Attualmente abbiamo già lì 430 soldati. I nostri soldati - ribadisce Mulè - sono pronti a partire nel giro di 12 ore quando il Comando Generale della Nato li chiamerà”.

 

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