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In Onda, “ecco perché non ci va giù pesante”. Marta Dassù svela i motivi del tergiversare di Vladimir Putin

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Se Vladimir Putin non ha lanciato l’attacco finale all’Ucraina c’è una motivazione. Qual è? La domanda è posta a Marta Dassù, ex viceministro degli Esteri nel governo Monti e nel governo Letta nonché direttrice della rivista di politica estera Aspenia, da David Parenzo, che insieme a Concita De Gregorio conduce la puntata del 6 marzo di In Onda, talk show del weekend di La7. “Putin aveva un piano A che non si è realizzato, ovvero quello della resa facile del governo di Kiev e le dimissioni o l’eliminazione di Volodymyr Zelensky, quindi adesso si trova in un piano B non voluto. C’è - dice la Dassù - una certa esitazione ad andare fino in fondo per due ragioni. L’Ucraina nella narrativa di Putin è un paese fratello, tra mille virgolette, che secondo lui anzi è parte della Russia e non ha diritto di esistere. Il problema di una guerra pesante è un problema interno perché quello lui lo considera territorio russo, vorrebbe una soluzione senza un eccesso di uso della forza che non sarebbe capito all’interno della sua stessa narrativa, ma questo è chiaramente impossibile”. 

 

 

La Dassù continua la sua valutazione: “Putin ha avuto problemi a passare dal suo piano A a quello B, abbiamo visto difficoltà logistiche di ogni genere, insomma non sta facendo una bella figura l’esercito russo in questa occasione, non sta performando come Putin vorrebbe, è un problema di fondo. Putin spera sempre nella resa degli ucraini, che invece non si arrendono, visto che sono alquanto tosti, lo sono storicamente e ora lo sono di nuovo”.

 

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