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Afghanistan, Joe Biden non cede alle pressioni del G7 e di Draghi: confermato il ritiro entro il 31 agosto

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Il presidente Usa Joe Biden tira dritto nonostante le pressioni degli alleati europei al G7, e conferma la scadenza del 31 agosto per il completamento del ritiro delle truppe statunitensi dall'Afghanistan. Il vertice straordinario, convocato dal premier Boris Johnson, è stato breve e l'intervento del presidente Biden è durato solo pochi minuti. Il democratico ha confermato la volontà di Washington di rispettare la scadenza precedentemente imposta, malgrado la preoccupazione avanzata da Regno Unito e Germania sul completamento dell'evacuazione dei concittadini e degli afghani che hanno collaborato con l'Occidente in così poco tempo. La priorità immediata, hanno assicurato i leader nelle dichiarazioni finali del vertice, "è garantire l'evacuazione sicura dei nostri cittadini e di quegli afghani che hanno collaborato con noi e aiutato i nostri sforzi negli ultimi vent'anni". L'Ue in particolare ha chiesto agli Usa di garantire la sicurezza all'aeroporto di Kabul per tutto il tempo necessario e ai talebani di assicurare l'accesso allo scalo. Il Pentagono ha affermato che riuscirà a completare l'evacuazione in tempo mentre il premier britannico Johnson si è detto fiducioso che il Regno Unito riuscirà a portare in salvo un altro migliaio di persone. Ma con la partenza degli Usa anche gli europei dovranno ritirarsi da Kabul. Lo hanno confermato la cancelliera tedesca Angela Merkel, parlando con la stampa al termine del G7 e lo stesso ministro degli Esteri Luigi Di Maio in audizione a Montecitorio.

 

 

Nel corso del vertice i leader hanno discusso anche delle relazioni con il futuro governo afghano. "La legittimità di qualsiasi esecutivo dipenderà dall'approccio che adotta per sostenere i propri obblighi e impegni internazionali per garantire un Afghanistan stabile", si legge nelle dichiarazioni finali adottate dai capi di Stato e di governo. I leader hanno chiesto "a tutte le parti di lavorare in buona fede per stabilire un governo inclusivo e rappresentativo, anche con la partecipazione significativa di donne e minoranze". I talebani, hanno chiarito, "saranno ritenuti responsabili delle loro azioni in materia di prevenzione del terrorismo, di diritti umani, in particolare di donne, ragazze e minoranze e del perseguimento di una soluzione politica inclusiva". Al momento, ha spiegato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il tema del riconoscimento dei talebani "non è sul tavolo". La politica tedesca ha poi ringraziato l'Italia per il sostegno all'evacuazione del personale europeo e dello staff afghano e ha annunciato in mattinata l'aumento dell'aiuto umanitario dal budget Ue in favore gli afghani, dentro e intorno al Paese, da 50 a 200 milioni di euro.

 

 

Sul fronte dei migranti, tema che preoccupa e divide Bruxelles, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha affermato che l'Ue è determinata a "tenere sotto controllo i flussi migratori e a proteggere le frontiere". Mentre von der Leyen ha chiesto di coordinare gli sforzi per la redistribuzione dei migranti e ha sottolineato l'urgenza di trovare un accordo sul Patto europeo per la migrazione e l'asilo. I leader del G7 hanno promesso di cooperare insieme e con i Paesi vicini per sostenere i rifugiati afghani.

 

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