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Afghanistan, i talebani a Kabul. Via con gli elicotteri dalle ambasciate. La Farnesina agli italiani: "Rientrate"

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I talebani sono entrati a Kabul senza trovare alcuna resistenza e hanno già occupato l'Università. Come a Saigon grandi elicotteri Usa stanno atterrando sul tetto dell'ambasciata americana per evacuare il personale. Il ministro dell'Interno del governo Ghani, Abdul Sattar Mirzakwal, ha di fatto annunciato la resa garantendo che la capitale non sarà attaccata e che le forze di polizia e militari nazionali collaboreranno per una pacifica transizione. Un portavoce dei talebani ha spiegato che le loro forze resteranno in periferia attendendo il passaggio dei poteri concordato e garantendo che la capitale non verrà presa con la forza e messa a ferro e fuoco. La maggior parte dell'Afghanistan è ora sotto il controllo dei talebani, capitale compresa e dopo venti anni in pochissime ore è stata sgretolata la missione militare internazionale e il tentativo di costruire artificialmente una democrazia a Kabul. Da altre città occupate iniziano a vedersi scene di violenza, con donne prese per i capelli e trascinate per strada urlando dai nuovi conquistatori.

Ieri il presidente Ashraf Ghani, sempre più indebolito dall'offensiva dei talebani, ha parlato alla nazione, riferendo che sono in corso consultazioni "dentro e fuori il governo, con leader politici e partner internazionali", per evitare instabilità e violenze. La priorità è mobilitare l'esercito, ha aggiunto promettendo poi che verrano evitati ulteriori spargimenti di sangue. Il presidente ha quindi ringraziato le forze afghane per il loro coraggio nel difendere il Paese e ha detto che non permetterà che vengano cancellati i progressi fatti negli ultimi 20 anni, da quando Washington ha rovesciato il governo degli estremisti.

Ma nelle stesse ore in cui è stato trasmesso il videomessaggio del presidente, i talebani hanno continuato la loro avanzata, prendendo il controllo di Sharana, il capoluogo della provincia di Paktika, nel sud-est, di Logar, di Laghman e di Mazar-e-Sharif. Secondo la legislatrice della provincia afghana di Logar, Hoda Ahmadi, i talebani hanno raggiunto il distretto di Char Asyab, a 11 chilometri a sud di Kabul. I mujaheddin hanno poi diffuso un video in cui viene annunciata la presa della principale stazione radiofonica della città meridionale di Kandahar, ribattezzata 'Voice of Sharia'. Nella clip un insorto afferma che tutti i dipendenti avrebbero trasmesso notizie, analisi politiche e recitazioni del Corano, il libro sacro dell'Islam. La stazione non dovrebbe più riprodurre musica.

Parlando della rapida avanzata degli insorti, il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha affermato che "le nuove istituzioni afghane, le loro leadership, e la tenuta delle forze armate si sono rivelate molto meno forti di quanto era stato previsto e analizzato". "I talebani", ha rimarcato, "hanno conquistato intere province praticamente senza combattimenti e credo che questo sia un tema che dovrà essere oggetto di una forte discussione e di una riflessione rispetto ai nostri impegni internazionali". Sul fronte del rimpatrio di chi ha collaborato con l'Italia, Guerini ha riferito che sono già arrivati nel nostro Paese "228 tra collaboratori e loro familiari".

Per velocizzare le procedure burocratiche per il rientro in Italia, le procedure di rilascio del visto per tutti gli afghani presenti nelle liste che sono state stilate dal ministero della Difesa e dal ministero degli Esteri, e che hanno superato lo screening di sicurezza del Viminale, non dovranno più essere effettuate nell'ambasciata a Kabul, ma direttamente in Italia.

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