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Il killer di Plymouth odiava le donne, l'inquietante verità della strage

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Sei persone sono morte e altre due sono rimaste ferite in una sparatoria a Plymouth, nel sud dell’Inghilterra. Il 22enne Jake Davison ha sparato a 2 donne, 2 uomini e a una bambina.

Il raptus e la furia dell’uomo, che secondo quanto riporta la Bbc sembra detenesse regolarmente un porto d’armi, è durata circa 6 minuti. La Polizia ha escluso che l’atto sia stato condizionato da una matrice estremista-terroristica riconducendolo in un’atmosfera più domestica e privata. La ricostruzione dei fatti è ancora tutta da verificare ma la polizia del Devon e quella della Cornovaglia hanno raccontato di diversi «luoghi» del crimine, tra cui anche un parco cittadino. L’uomo avrebbe incontrato prima una donna, probabilmente da lui conosciuta, la prima a cadere sotto i colpi della sua arma, e in seguito avrebbe colpito altre persone incontrate nel suo cammino. Infine ha deciso di togliersi la vita.

Dall’analisi dei suoi profili social emerge un profilo con evidenti disturbi e problemi di relazione con le donne. Davison ha pubblicato anche un video di 11 minuti in cui lamenta di non riuscire a perdere peso, di essere socialmente isolato, di aver fatto molta fatica per incontrare delle donne. Ha spesso fatto riferimento ai cosiddetti «incels». Si tratta di gruppi misogini frequentati da uomini single o, come spesso si definiscono, «celibi involontari», che incolpano il genere femminile per i loro fallimenti nelle relazioni sessuali e amorose.

 

 

 

 

 

Secondo la riscostruzione dei media britannici, il giovane si era spesso lamentato di essere «vergine» e di «non riuscire ad attrarre le donne». Su Reddit e in altre piattaforme social era spesso intervenuto anche per parlare di sparatorie di massa e di armi da fuoco sottolineando che «ci sono molte più armi in Europa e nel Regno Unito di quanto la gente pensi». In più ha confessato di sentirsi, a volte, come "Terminator".

YouTube e Facebook hanno poi confermato che gli account appartenenti a Davison sono stati rimossi per aver violato le loro politiche su temi ritenuti delicati e sensibili. Sul fatto è intervenuto anche il primo ministro Boris Johnson, che ha inviato il suo messaggio tramite Twitter. «I miei pensieri sono con gli amici e la famiglia di coloro che hanno perso la vita e con tutte le persone colpite dal tragico incidente di Plymouth della scorsa notte».

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