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Anthony Fauci con le spalle al muro. L'imbarazzante silenzio sul Covid, ma sapeva tutto sul virus nato in laboratorio

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I giornalisti degli Stati Uniti inchiodano Anthony Fauci alle sue responsabilità sul Covid. Il consigliere medico più fidato del presidente Joe Biden in merito all’emergenza Covid già a gennaio 2020 aveva avuto informazioni riguardo al fatto che il Coronavirus sembrasse prodotto in laboratorio, un’evidenza di cui si parla in uno scambio di mail. Fauci, l’ultimo giorno di gennaio 2020, aveva avuto una conversazione con Kristian Andersen, esperto di genetica delle malattie infettive presso il prestigioso Scripps Research Translational Institute della California, e nel corso dei colloqui era emerso che la struttura genetica del virus appariva essere stata prodotta in laboratorio.

 

 

“Le insolite caratteristiche del virus costituiscono una parte molto ridotta del genoma (0.1%), tanto da rendere necessario osservare molto da vicino tutte le sequenze per vedere che alcune delle caratteristiche (potenzialmente) appaiono fabbricate. Abbiamo tutti trovato il genoma incoerente con le attese della teoria dell'evoluzione”, le parole di Andersen a Fauci riportate da Libero, con quel plurale che indica una serie di altri esperti di massimo livello.

 

 

Il 1 febbraio 2020 va in scena una riunione e nessuno parla di quanto si era già anticipato in privato sulla possibile natura artificiale del virus scovato per la prima volta in Cina. Ma poi i colloqui informali sono anche andati avanti: “C’è stata una nuova conversazione molto produttiva e continuativa, nella quale alcuni partecipanti sentivano che poteva trattarsi di un virus prodotto, mentre altri erano pesantemente sbilanciati verso l'ipotesi di un virus emerso da un ospite animale”. Poi però lo scenario cambia completamente, come a voler mantenere un segreto: gli studi sul "guadagno di funzione" al laboratorio di virologia di Wuhan, in Cina, erano finanziati dalla cerchia di Fauci, cioè dagli Istituti Nazionali della Sanità statunitensi. Una circostanza negata da Fauci nell’audizione davanti al Congresso, prontamente sbugiardato dal senatore Rand Paul grazie al documento intitolato “Scoperta di un ricco pool genetico di coronavirus correlato alla SARS di pipistrelli”. Un file da cui emerge la collaborazione tra gli scienziati americani e cinesi. Qualcosa non torna.

 

 

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