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Amanda Knox si scaglia contro il film con Matt Damon: "Mi rovina la reputazione"

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Amanda Knox, la donna americana assolta nel 2015 con il suo ex fidanzato italiano, Raffaele Sollecito, dall’accusa di omicidio della compagna di stanza, la studentessa Meredith Kercher, ha accusato il film "La ragazza di Stillwater" del regista Tom McCarthy e con l’attore Matt Damon di "rovinare" la sua reputazione. 

 


 

Knox trascorse quattro anni in prigione prima di essere assolta dalla corte, assieme a Sollecito. Solo una persona venne ritenuta colpevole: Rudy Guede, condannato a sedici anni. Salutato da cinque minuti di applausi al festival di Cannes, e in uscita oggi nelle sale americane, il film racconta la storia di Bill Baker, interpretato da Damon, che va a Marsiglia dopo che sua figlia, Allison, interpretata dall’attrice Abigail Breslin, è stata arrestata per la morte dell’amante.

 


Knox dice che il personaggio della ragazza è ispirato a lei e la fa apparire come se avesse partecipato all’omicidio, e avesse chiesto all’assassino di far fuori l’amante. "Come pensate - scrive Knox - che impatti sulla mia reputazione? Continuerò a essere indicata come quella che non ha rivelato tutto, coinvolta in qualche modo, anche se non ho affondato il coltello". Secondo la donna, che ora ha 34 anni, il regista avrebbe trasformato in narrazione cinematografia la "teoria complottista" che indicava lei e il fidanzato come gli "amanti diabolici", autori dell’omicidio. 
Knox ritiene di essere stata danneggiata, e di continuare a "essere rappresentata in modo distorto". Su Twitter l’americana ha chiesto di non parlare più della "saga di Amanda", ma dell’"assassinio di Meredith Kercher da parte di un ladro di nome Rudy Guede". Intanto, ha chiesto all’attore e al regista di confrontarsi con lei sul suo podcast Labyrinths.

 

 

 

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