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In un bunker la regina più bella d'Oriente. Rania di Giordania rischiava grosso con il colpo di Stato

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Rinchiusa nel palazzo reale come fosse un bunker, protetta al massimo livello dalla sicurezza e con restrizioni strettissime alla libertà di movimento. È come fosse prigioniera da qualche ora la regina più bella d'Oriente, Rania di Giordania, come effetto della stretta e della repressione decisa dal marito re Abdullah dopo la scoperta del possibile golpe che avrebbe fatto finire ben peggio la splendida consorte.

 

Ad attentare alla tranquilla vita della coppia reale (Rania è una delle regnanti arabe più impegnate in occasioni pubbliche e anche abituata a vivere all'occidentale) sarebbe stato un fratellastro del re, Hamzah bin Hussein, finito agli arresti domiciliari in un'ala del palazzo reale di Amman.

Pensava di rovesciare re Abdullah e di farlo prigioniero con Rania e il resto della famiglia regnante per conquistare quel posto di erede al trono che il fratellastro gli aveva tolto con un decreto in favore della propria discendenza diretta (il figlio maggiore prima di tutti).

 

Al complotto avrebbero partecipato anche qualche militare e dignitario di corte finito in disgrazia negli ultimi anni, che stava meditando una rivincita. Sembra - stando alle versioni ufficiali - che li abbiano individuati tutti arrestandoli e portandoli in carcere. Ma sicuri che sia finita così re e consorte non sono, anche perché le manovre sventate erano organizzate grazie all'aiuto di qualche altro stato medio orientale (si sospetta l'Arabia Saudita), quindi i dispositivi di sicurezza sono restati a livello altissimo e la povera Rania ora è prigioniera in casa.

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