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La Russia condanna Navalny, la Farnesina dura: "Italia preoccupata"

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Il dissidente russo Alexei Navalny è stato condannato a 3 anni e 5 mesi di carcere da un giudice del tribunale distrettuale di Mosca, per aver violato la libertà vigilata. La condanna è stata poi ridotta a due anni e mezzo alla luce dell’anno già scontato ai domiciliari.

Immediate le reazioni in tutto il mondo. La Farnesina si è detta "costernata" per la condanna e dal Ministero degli Esteri italiano si esprime "preoccupazione". La sentenza è «originata da un processo già definito arbitrario e manifestamente irragionevole dalla Corte europea dei Diritti Umani. La detenzione di Navalny, dopo l’avvelenamento con agente chimico dell’agosto scorso, conferma la tendenza alla soppressione dei diritti fondamentali nella Federazione Russa», si legge in una nota. «L’Italia resta un coerente sostenitore del dialogo e dalla cooperazione tra l’Unione Europea e la Russia, ma esprime forte preoccupazione dinanzi a tali sviluppi, che contrastano con i principi basilari della democrazia e dello stato di diritto», conclude la Farnesina. 

La Gran Bretagna, primo Paese a reagire alla nuova condanna contro Aleksei Navalny, chiede «il rilascio immediato e senza condizioni» dell’oppositore e di tutte le persone che hanno protestato in modo pacifico e dei giornalisti arrestati nelle ultime due settimane.

«Gli Stati Uniti si coordineranno strettamente con i loro alleati e partner per rendere la Russia responsabile per non aver rispettato i diritti dei suoi cittadini», ha dichiarato il segretario di Stato americano Antony Blinken.

Aleksei Navalny ha disegnato un cuore per la moglie Yulia, passando il dito sulla parete di vetro della "gabbia" in cui ha assistito al processo a suo carico (l’acquario, come viene chiamato questo spazio). La moglie, seduta fra il pubblico dell’aula del Tribunale della città di Mosca in cui si è svolto questo ennesimo processo a carico del marito, ha pianto quando è stata pronunciata la condanna e non ha in seguito voluto parlare con i giornalisti. Come scrive Novaya Gazeta, Aleksei è riuscito a dirle, «non essere triste, tutto andrà bene».

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