
George Floyd, scontri e violenze a Minneapolis. Biden accusa: indaghi l'Fbi

Scontri tra manifestanti e forze dell'ordine a Minneapolis dove la situazione è esplosiva dopo la morte di George Floyd, un camionista afroamericano, durante l'arresto. Il video in cui si vede l'uomo immobilizzato con un ginocchio sul collo da un poliziotto ha fatto il giro del mondo e riacceso la questione razziale negli Usa. In migliaia sono scesi instrada a Minneapolis, molti mostrando cartelli con lo slogan "I can't breath", non posso respirare, le parole che Floyd diceva al poliziotto che lo immobilizzava. Le forze dell'ordine sono dovute ricorrere al lancio di gas lacrimogeni e ai proiettili di gomma per disperdere la folla che aveva assediato il commissariato di polizia dei quattro dei agenti coinvolti. Tutti sono stati licenziati ma è polemica per i precedenti scovati dalla stampa su almeno due di loro.
George Floyd, due poliziotti accusati erano già stati sotto inchiesta
La questione diventa terreno di scontro politico. "George Floyd meritava di meglio e la sua famiglia merita giustizia. La sua vita contava. Sono grato per l’azione rapida a Minneapolis per licenziare gli agenti coinvolti, devono essere ritenuti responsabili delle loro terribili azioni. L’Fbi dovrebbe condurre un’indagine approfondita", ha scritto su Twitter il candidato democratico alle primarie Joe Biden .
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