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Coronavirus, per evitare le passeggiate la Svezia sparge guano di pollo sulle strade

Katia Perrini
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In Europa l'approccio con il coronavirus è stato molto diverso da Stato a Stato. La Svezia è un esempio molto particolare. Soprattutto considerate le ultime misure di contrasto messe in campo. E forse anche gli svedesi hanno bisogno di un "incoraggiamento" per rispettare le distanza sociali. Le autorità di Lund, infatti, hanno ordinato lo sversamento nel principale parco cittadino di una tonnellata di guano di pollo, con il duplice obiettivo di scoraggiare le passeggiate - a causa dello spiacevole odore - e di concimare i prati. «Non vogliamo diventare un focolaio di coronavirus - ha detto il sindaco Philip Sandberg alla Cnn - facciamo quello che possiamo per fertilizzare e tenere la gente al sicuro. È provato che i parchi rappresentano un grave rischio di coronavirus se vi si riunisce tanta gente». Il concime viene sparso oggi in previsione della "notte di Valpurga", ricorrenza di origine pagana che festeggia l'arrivo della primavera nei paesi nordici. In Svezia la sera del 30 aprile si usa riunirsi a cantare, bere e accendere falò, per scacciare le streghe alla vigilia della festa di Santa Valpurga. E gli anni scorsi molta gente trascorreva la festa nel parco cittadino di Lund. Sulla Svezia è intervenuta anche l'Oms. «C'è la percezione che la Svezia non abbia messo in campo nessuna misura e che abbia lasciato che il virus si diffondesse nella popolazione. Nulla è più lontano dalla verità. In Svezia stanno capendo come convivere con il virus in tempo reale, il loro modello è un strategia forte di controllo e una forte fiducia e collaborazione da parte della comunità. Vedremo se sarà un modello di pieno successo o meno». Ha detto Mike Ryan, capo del Programma di emergenze sanitarie dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), in conferenza stampa a Ginevra. «La Svezia - spiega - ha implementato una forte strategia di sanità pubblica, puntando sulle misure di igiene, di distanziamento, proteggendo le persone nelle residenze assistenziali. E quello che ha differenziato molto l'approccio, è stato il rapporto con la popolazione, che ha avuto una forte volontà di aderire al distanziamento fisico e di auto-regolarsi. In questo senso le politiche pubbliche si sono basate su un'alleanza con la popolazione. In più, il sistema sanitario è sempre rimasto al giusto livello di capacità di risposta all'emergenza. Se dobbiamo arrivare a un nuovo modello di vita di ritorno alla società senza nuovi lockdown, penso che la Svezia possa essere un esempio da seguire. Dobbiamo adattarci a relazioni modulate dalla presenza del virus, dobbiamo sapere che c'è, in famiglia, in comunità e questo potrebbe cambiare il modo in cui viviamo», ha concluso Ryan. Per il presidente degli Usa, Donald Trump, invece, «Nonostante le notizie contrarie, la Svezia sta pagando cara la sua decisione di non chiudere. Ad oggi, 2.462 persone sono morte lì, un numero molto più elevato rispetto ai paesi vicini di Norvegia (207), Finlandia (206) o Danimarca (443). Gli Stati Uniti hanno preso la decisione corretta!». Così su Twitter il presidente degli States ha voluto sottolineare la cattiva politica, secondo lui, anti-Covid degli svedesi. Il tweet di Trump arriva proprio in risposta alle dichiarazioni dell'Organizzazione Mondiale per la Sanità, contro la quale Trump è sul piede di guerra avendo congelato i finanziamenti Usa per la sua gestione '"filocinese" dell'emergenza.

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