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Coronavirus, solo l'Italia in ginocchio dai cinesi

Pioggia di attacchi contro Xi Jinping da parte dell'Occidente. Accuse su bugie, omissioni e ritardi per la pandemia

Giovanni Masotti
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Finalmente è accaduto. Tardi, ma è accaduto. Prima voci e sussurri. Richieste di chiarimenti. Sempre più insistenti. Pressanti interrogativi. Tutti, immancabilmente, senza una risposta vera e minimamente convincente. Poi, nelle ultime due settimane, una protesta sempre più alta e gridata, saltati a piè pari diplomatismi e toni soft. Contro Pechino e il dittatore Xi Jinping monta lo sdegno del mondo occidentale, quello più colpito dal micidiale virus sfuggito dal laboratorio batteriologico di Wuhan tra il silenzio criminoso del regime cinese. Una sollevazione - che lascerà un segno indelebile nell'era del «postCovid19» - contro le furbizie, le omissioni, le menzogne, i ritardi e le colpe del colosso comunista. Non è più solo Donald Trump a tuonare, a minacciare, a tacciare di complicità l'OMS da tempo in sospetta sintonia col gigante rosso. L'ondata anti-Pechino si è allargata dalla Casa Bianca alla Francia,alla Germania, alla GranBretagna, alla Spagna, all'Australia. Assordante, invece, il codardo silenzio del nostrano governo rossogiallo, troppo impegnato a... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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