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Proteste e morti in Iran. Senza velo in piazza, arrestata attivista simbolo della rivolta

Un ferito per gli scontri in Iran (foto da Twitter @NCRIArabic)

Numerose vittime durante le manifestazioni contro il governo

Davide Di Santo
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Ancora sangue in Iran. Sarebbero almeno 13 le persone, tra cui dieci manifestanti, che sono morte negli scontri nell'ambito delle proteste antigovernative iniziate giovedì a Mashhad, la seconda città più grande del paese. Manifestazioni diffusesi poi in tutto il territorio. Le autorità affermano che le forze dell'ordine non sparano ai manifestanti e accusano i "sobillatori" dei disordini o "controrivoluzionari" armati di infiltrarsi fra i dimostranti.  Due manifestanti sono stati uccisi a fucilate durante la notte nella piccola città di Izeh, nel sud-ovest dell'Iran. Lo ha detto oggi un membro del Parlamento ai media iraniani. "La gente di Izeh, come in altre città, ha organizzato una protesta contro i problemi economici e sfortunatamente ha portato all'uccisione di due persone e al ferimento di altre", ha detto all'agenzia di stampa ILNA il deputato della zona, Hedayatollah Khademi. "Non so ancora se a sparare la scorsa notte siano stati i manifestanti o la polizia", ha aggiunto. 300.000 mila in marcia per la democrazia in #Iran stanno cambiando la storia pic.twitter.com/dALu0H0hzN— Marco Ferraglioni (@MFerraglioni) 1 gennaio 2018 Quattro persone sono rimaste uccise nelle proteste a Doroud, nella provincia occidentale iraniana di Lorestan. Il primo bilancio ufficiale è stato fornito oggi dal governatore della città, Mashallah Nemati, citato dall'agenzia di stampa Isna, riferendo inoltre che altre sei persone sono rimaste ferite, mentre sono stati danneggiati o dati alle fiamme molti edifici governativi, banche e luoghi religiosi. Secondo il governatore, ad aprire il fuoco contro i manifestanti non sarebbero stati i poliziotti ma uomini in borghese che hanno sparato anche contro le forze dell'ordine e le stazioni di polizia. "Manifestanti armati hanno cercato di assaltare alcune stazioni di polizia e basi militari, ma si sono trovati davanti una seria resistenza da parte delle forze di sicurezza", ha riferito la tv di Stato iraniana. Secondo l'agenzia stampa iraniana Ilna, nella piccola cittadina nord occidentale di Takestan, i manifestanti hanno dato fuoco ad una scuola per il clero e a edifici governativi. Negli ultimi giorni, riporta la Bbc, sono state arrestate circa 400 persone, la metà delle quali sabato notte a Teheran. La protesta è anche una guerra di valori. E così, secondo quanto si apprende, la ragazza che si era tolta il velo durante le manifestazioni diventando uno dei simboli della protesta sarebbe stata arrestata. La giovane aveva aderito a "My stealthy Freedom", movimento promosso su Facebook dalla giornalista Masih Alinejad. Ancora oggi è vietato per una donna mostrarsi in pubblico in Iran senza indossare il velo. Dando la sua prima reazione pubblica alle proteste, il presidente dell'Iran Hassan Rohani ha detto ieri che gli iraniani hanno il diritto di protestare e criticare le autorità ma, ha avvertito, secondo i media ufficiali: "Il governo non mostrerà tolleranza per chi danneggia le proprietà pubbliche, viola l'ordine pubblico e crea disordini". "Le persone sono assolutamente libere di criticare il governo e le proteste, ma le loro proteste dovrebbero essere tali da migliorare la situazione nel Paese e la loro vita", ha sottolineato Rohani. "La critica è diversa dalla violenza e dal danneggiamento della proprietà pubblica", ha affermato, per poi replicare oggi al presidente Usa Donald Trump: "Non ha il diritto di simpatizzare" con il popolo iraniano.  "E' tempo di cambiare" in Iran per il presidente degli Usa Donald Trump. Il presidente Usa, dopo giorni di proteste antigovernative che fanno registrare dei morti in Iran parla di un popolo iraniano che "Era affamato di libertà". Per Trump "l'Iran sta fallendo a tutti i livelli, nonostante il terribile accordo" nucleare "della amministrazione Obama", ha affermato il presidente degli Stati Uniti, riferendosi al patto del suo predecessore, il democratico Obama, alla Casa Bianca.

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