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Catalogna commissariata, Rajoy assume la presidenza

Rimosso il capo dei Mossos. Il Senato iberico attiva l'art.155 della Costituzione contro la regione ribelle, il presidente Puigdemont rischia l'arresto

Silvia Sfregola
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Il giorno dopo la dichiarazione di indipendenza della Catalogna si è aperto con il pugno di ferro del primo ministro spagnolo Mariano Rajoy sulla Generalitat e sulle forze dell'ordine regionali. Il governo di Madrid ha assunto tutti i poteri: Rajoy ha delegato alla vicepremier, Soraya Saenz de Santamaría la presidenza della regione dopo aver dichiarato decaduto Carles Puigdemont. Anche il maggiore Josep Lluìs Trapero, capo dei Mossos d'Esquadra, è stato destituito. Rajoy non ha perso tempo, dopo la giornata in cui il Parlamento di Barcellona ha approvato la dichiarazione unilaterale di indipendenza - con una maggioranza di due voti e le opposizioni fuori dall'aula per protesta - mentre a Madrid il Senato votava il via libera all'esecutivo per l'applicazione delle misure previste dall'articolo 155 della Costituzione. I provvedimenti che portano al "commissariamento" della Catalogna sono stati pubblicati questa mattina nella Gazzetta Ufficiale di Stato (Boe). Nei decreti il primo ministro assume le funzioni e le competenze che corrispondono al presidente della Generalitat della Catalogna, subito delegate alla numero due dell'esecutivo, Soraya Saenz de Santamaría. I ministri di Madrid ricoprono ora gli incarichi che corrispondono ai loro dicasteri nel governo catalano. In Gazzetta Ufficiale si trova anche l'ordine di destituzione di Trapero, firmato dal ministro dell'Interno Juan Ignacio Zoido. La destituzione del capo della polizia catalana non era stata anticipata ieri insieme al resto dei provvedimenti annunciati da Rajoy al termine di due Consigli dei ministri. I decreti approvati ieri comprendono la destituzione di tutte le alte cariche della Generalitat, tra cui il segretario agli Interni, César Puig, e il direttore generale dei Mossos d'Esquadra, Pere Soler. Dichiarati decaduti anche tutti gli ambasciatori e i rappresentanti della comunità autonoma catalana all'estero. Il governo di Madrid ha disposto lo scioglimento del Parlamento Catalano e ha convocato elezioni per il 21 dicembre. Il delegato del governo in Catalogna, Enric Millo, ha sottolineato in un'intervista a "Catalunya Radio" che oggi la massima autorità in Catalogna è il primo ministro spagnolo e che Puigdemont non è più il presidente della Generalitat. Ora si tratta di "garantire la coesistenza pacifica", ha spiegato.

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