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Barcellona, un milione in piazza alla marcia unionista

Catalogna contro indipendenza

Dario Martini
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Non è vero che tutta la Catalogna vuole l'indipendenza dalla Spagna. Quasi un milione di persone hanno sfilato oggi pomeriggio per le strade di Barcellona chiedendo che "si torni al buon senso" e si rinunci a dividere la Spagna. Secondo gli organizzatori della manifestazione, per l'esattezza, il numero dei partecipanti al corteo sono stati circa 940.000, anche se le autorità di polizia locali (in questi giorni non sempre al di sopra delle parti) parlano di cifre nettamente inferiori: 350.000. Quella di oggi è stata la risposta della maggioranza silenziosa alle grandi manifestazioni degli indipendentisti catalani degli ultimi giorni. Alla fine resta un dato politico da non sottovalutare: la piazza non è più appannaggio dei soli secessionisti, e se le bandiere sventolate negli ultimi mesi in pubblico erano solo quelle catalane, oggi a queste si sono aggiunte la bandiera spagnola e quella dell'Unione Europea. Un messaggio che va al di là della sola questione catalana e si allarga ad un continente scosso dai sovranismi. La peggiore crisi politica vissuta dalla Spagna dalla fine del franchismo si arricchisce così di un nuovo capitolo, forse decisivo, anche se resta l'incognita delle decisioni che dovranno essere annunciate martedì al Parlament catalano dal leader del fronte secessionista, Carles Puigdemont. In piazza c'era anche il premio Nobel per la Letteratura Mario Vargas Llosa. Pur essendo peruviano, ha passato diversi anni della sua vita a Barcellona. "Ci sono molti catalani che non si sentono rappresentati dagli indipendentisti", ha detto, "che non vogliono il colpo di stato voluto dal governo locale e che, semmai, pensano che Spagna e Catalogna, unite da cinque secoli, non potranno essere divise da niente e da nessuno".

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