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Nord Corea, Trump minaccia Pyongyang: pronti a fuoco e furia

Kim Jong Un

Silvia Sfregola
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ll presidente degli Usa Donald Trump ha avvertito la Corea del Nord che gli Stati Uniti potrebbero rispondere alle minacce con "un fuoco e una furia mai visti la mondo" dopo che l'intelligence statunitense ha rivelato che Pyongyang è riuscita a realizzare una mini testata nucleare che può essere posizionata su missili balistici. "La Corea del Nord farebbe meglio a non fare ulteriori minacce agli Usa. Andrebbe incontro a un fuoco e a una furia mai visti al mondo", ha detto Trump. La tensione è salita dopo l'ultimo test, il 28 luglio, quando Pyongyang ha lanciato un missile balistico intercontinentale che ha volato per circa 1.000 km. Nella notte italiana il presidente sudcoreano Moon Jae-in e il primo ministro giapponese Shinzo Abe hanno avuto un colloquio telefonico per discutere la situazione. I due leader hanno condiviso l'opinione che nella situazione attuale gli strumenti di pressione sulla Corea del Nord vadano rafforzati per spingere il regime ad accettare un tavolo negoziale. Il presidente sudcorano spinge perché la "grave e crescente" minaccia portata dalla Corea del Nord sia affrontata in modo pacifico attraverso il negoziato. Una posizione tenuta in una telefonata con il presidente Usa. Il segretario di Stato americano, Rex Tillerson, a margine del vertice dei ministri degli Esteri a Manila, ha sottolineato che il sostegno della Cina e della Russia alle sanzioni manda un messaggio forte alla Corea del Nord. "Nelle giuste condizioni, possiamo dialogare sul futuro della Corea del Nord", ha detto Tillerson ai giornalisti a Manila. "Il segnale migliore che la Corea del Nord può dare sarebbe quello di fermare questi lanci di missili", ha proseguito il Segretario di Stato, aggiungendo che "altri canali di comunicazione" sono aperti con Pyongyang. La replica del regime di Kim Jong-un è arrivata però in senso diametralmente opposto. "Mentre gli Stati Uniti continuano a mantenere la loro politica ostile e il ricatto, noi non ci muoveremo di una virgola dal sentiero scelto per rafforzare la nostra politica energetica sul nucleare", è la replica di Pyongyang. Il ministro degli Esteri Ri Yong-ho ha dichiarato che le nuove sanzioni sono "fabbricate dagli Stati Uniti" e che la risoluzione dimostra che le Nazioni Unite abusano della loro autorità. Non è mancata una nuova minaccia a Washington: per l'esponente del regime i test missilistici intercontinentali del mese di luglio hanno dimostrato che l'intero territorio degli Stati Uniti è ora nel campo di fuoco nordocoreano.

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