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Dopo le sanzioni dell'Onu, la Corea del Nord minaccia "un mare di fuoco"

Katia Perrini
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La Corea del Nord minaccia di rispondere con un "mare di fuoco" alle azioni militari o alle sanzioni contro Pyongyang dopo che Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha imposto ieri nuove sanzioni contro la Corea del Nord. Il regime di Pyongyang ha portato avanti due test missilistici in luglio ed ora si ritrova a dover affrontare misure che potrebbero rallentare il suo export, che ha un valore complessivo di 3 miliardi di dollari all'anno. "Il giorno in cui gli Stati Uniti si azzardino a provocare la nostra nazione con armi nucleari o con sanzioni, il territorio statunitense sarà sommerso da un inimmaginabile mare di fuoco", è l'avvertimento che si legge in un editoriale del Rodong Sinmun, quotidiano ufficiale del regime di Pyongyang. La risoluzione adottata dal Consiglio, preparata dagli Stati Uniti, vieta l'esportazione di ferro, carbone, piombo e frutti di mare della Corea del Nord. Il testo vieta inoltre di aumentare l'impiego di lavoratori nordcoreani all'estero e blocca nuove joint-ventures. La risoluzione, adottata all'unanimità, aggiunge i nomi di nove individui e quattro enti alla blacklist Onu già in vigore.  L'articolo dell'organo di informazione ufficiale nordocoreano accusa gli Stati Uniti e i suoi alleati di mantenere una politica "ostile" contro Pyongyang e di rischiare "l'autodistruzione", sottolineando la necessità da parte dei nordocreani di avere armi nucleari per difendersi. Nell'articolo del quotidiano ufficiale del regime di Pyongyang si legge che la conseguenza dell'atteggiamento di Trump e "della sua banda" sarà quella di "motivare sempre maggiormente "il nostro esercito, e dare ancora più ragioni alla Repubblica popolare Democratica di Corea per il possesso di armi nucleari".

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