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Bomba a Manchester, arrestati padre e fratello del kamikaze

Silvia Sfregola
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Emerge, con il proseguire delle indagini, la rete del terrore che ha aiutato ieri Salman Adebi ad uccidere 22 persone all'Arena di Manchester. Tre persone sono state arrestate questa mattina nella parte sud della città, la stessa zona dove si era già registrato il primo arresto di un uomo, ieri. L'interrogatorio di quest'ultimo, identificato come Ismael Abedi, fratello del terrorista autore della strage, pare abbia permesso una svolta nelle indagini. Nel frattempo si viene a sapere che Salman Abedi, il killer, era tornato da pochi giorni da un viaggio in Libia. A riferirlo il Times, al quale un conoscente del kamikaze ha raccontato: "Era partito per la Libia tre settimane fa ed era tornato di recente, pochi giorni fa". Se confermato, il soggiorno di alcune settimane in Libia potrebbe essere servito per l'addestramento da parte dell'Isis, che nel Paese nordafricano ha ancora una robusta presenza. Secondo il quotidiano inglese, comunque, non si esclude neppure che il giovane possa aver viaggiato in Siria nelle settimane in cui era all'estero. Le indagini La fitta rete di relazioni presente dietro la strage si arricchisce però anche di un altro personaggio: Raphael Hostey. Si faceva chiamare Abu Qaqa al-Britani da quando era andato in Siria a combattere. E con questo nome reclutava a Manchester, città dove era cresciuto, centinaia di uomini da spedire nelle terre del sedicente Califfato o da usare negli attentati su suolo britannico. Conosceva, rivela oggi il Daily Mirror, Salman Abedi e con ogni probabilità è stato lui a portarlo sulla strada dell'integralismo e del terrorismo. Prima di finire fulminato da un drone americano tre anni fa. L'allerta a Manchester ed in tutta la Gran Bretagna resta a livello di criticità. A Londra l'esercito sta assumendo il controllo delle strade, militari si trovano attorno al Parlamento, al Palazzo Reale ed alle ambasciate. Mai, dopo la catena di attentati alla metropolitana della Capitale nel 2007, era stato piu' visto un tale dispiegamento di forze. Questo è confermato anche dall'analisi della disposizione delle vittime rispetto al kamikaze da cui emerge che le biglie di ferro usate come proiettili letali nel mix con l'esplosivo, hanno penetrato i corpi ad altissima velocità ed erano state "disposte con attenzione" nella bomba per creare il massimo danno possibile. Le autorità hanno trovato una i resti di una "pila Yuasa da 12 volt molto più potente di quelle normalmente usate (per attivare l'innesco) nei giubbotti dei kamikaze. Si tratta di un pila usata per luci di emergenza che costa circa 20 dollari". A conferma che la bomba è stata preparata da un esperto la scoperta che dentro il detonatore "era saldato un circuito elettrico (ulteriore)". Un sistema quindi ridondante per essere sicuri che l'ordigno sarebbe esploso. Non è chiaro se si trattasse di un detonatore azionabile anche a distanza in caso di ripensamenti, come talvolta è accaduto, del kamikaze. Le rivelazione del Nyt sono destinate ad alimentare ulteriormente l'irritazione di Londra per le informazioni rese note dai media Usa prima che dal governo, come ha sottolineato oggi il ministro dell'Interno Amber Rudd. Allerta rossa nel Regno Unito Intanto nel Regno Unito, dopo che il premier Tehersa May ha innalzato l'allerta terrorismo al livello piu' alto, "critico", confermando il timore che un altro attentato sia imminente, è iniziata la prima fase dell'Operazione Temperer: il piano di emergenza preparato dopo l'attentato del 13 novembre 2015 a Parigi. Piano che prevede lo schieramento di 3.800 soldati nelle strade del Paese per proteggere installazioni ed edifici chiave consentendo agli agenti di polizia armati (una minoranza nel Regno Unito) di pattugliare le strade per prevenire o ridurre i danni prodotti da eventuali nuovi attacchi.

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