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La Francia sceglie tra Le Pen e Macron. Il centrista denuncia: mail rubate da hacker

Marine Le Pen ed Emmanuel Macron

Davide Di Santo
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L'ultimo colpo prima del voto di domani è l'annuncio di un "massiccio e coordinato" attacco hacker contro la squadra di Emmanuel Macron. In Francia è la giornata di silenzio elettorale dopo una campagna elettorale particolarmente dura che ha visto uno di fronte all'altro il centrista indipendente, favorito dai sondaggi, e la leader del Front National Marine Le Pen. I sondaggi Il voto per la scelta decisiva del nuovo presidente francese inizia nei territori d'Oltremare, dove i primi seggi aprono alle ore 12 italiane. Oggi niente sondaggi, ma gli ultimi, ieri, davano il candidato del movimento EnMarche! Con la vittoria in tasca, promettendogli circa il 62% dei voti a fronte di un 38% che raccoglierebbe la leader del Front National Marine Le Pen. Oggi sono vietati anche i commenti, per cui la notizia dell'attacco hacker a Macron resta appesa alle dichiarazioni della sua campagna elettorale rilasciate poco prima della mezzanotte. "Un massiccio e coordinato attacco hacker", ha denunciato la campagna del candidato centrista, con l'obiettivo di "destabilizzare la democrazia, con le modalità viste durante l'ultima campagna presidenziale negli Usa". Macronleaks L'ira dello staff di Macron è stata scatenata dalla pubblicazione, ieri sera, di migliaia di email, documenti contabili e altri files rubati nelle scorse settimane da account di funzionari del movimento EnMarche! e volutamente mischiati ad informazioni false. Secondo alcune fonti sono stati pubblicati nove gigabytes di dati. L'utente che ha rilasciato i files è anonimo, si firma EMLEAKS e anche se la campagna di Macron non ha elaborato ipotesi sulla matrice dell'attacco informatico, il riferimento alle azioni di pirateria contro Hillary Clinton durante la campagna per le presidenziali americane sembra puntare il dito contro hacker al servizio della Russia. Votez.— Emmanuel Macron (@EmmanuelMacron) 5 maggio 2017 Dimanche, choisissez la France !#ChoisirLaFrance pic.twitter.com/WFAkS3CNby— Marine Le Pen (@MLP_officiel) 5 maggio 2017 I segreti di Macron I documenti rubati si sono riversati sui social network attraverso un link pubblicato dal sito Wikileaks - che assicura tuttavia di non avere niente a che fare con la vicenda - e l'estrema destra ha colto la palla al balzo per denunciare le verità nascoste e il silenzio dei media sui presunti lati oscuri del candidato di EnMarche!. "I #Macronleaks insegneranno cose deliberatamente uccise dal giornalismo investigativo?", ha chiesto con un Tweet il vice-presidente del Front National Florian Philippot. La Commissione nazionale di controllo della campagna presidenziale ha ammonito da parte sua i media a "non dare conto dei contenuti" dei files pubblicati dagli hacker, ricordando che "la diffusione di false informazioni è passibile di essere perseguita a norma di legge". Allarme terrrorismo Una vicenda che alza la tensione su un voto giù considerato a rischio per il timore di attentati e violenze nel giorno del ballottaggio, il primo che si tiene in regime di stato d'emergenza. La sicurezza è stata ulteriormente rafforzata dopo l'attentato del 20 aprile sugli Champs-Elisées, costato la vita ad un agente di polizia e per vegliare sul voto sono stati mobilitati oltre 50mila poliziotti e gendarmi. Ieri nell'edizione francese della rivista Rumiyah, la rivista dell'Isis, lo Stato islamico ha lanciato un appello ad uccidere i candidati politici, gli elettori e gli addetti ai seggi al ballottaggio. A Nordovest di Parigi è stato arrestato un presunto islamista: in una chiavetta USB trovata nella sua auto sarebbero state trovate le prove del suo giuramento di fedeltà allo Stato Islamico.

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