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Scatta la fatwa islamica contro Nahid, non potrà cantare in pubblico

Francesca Musacchio
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Cantare è contro la Sharia, soprattutto certe canzoni e in alcuni Paesi. Per questo motivo un gruppo di 46 religiosi musulmani ha lanciato una fatwa contro una giovanissima ragazza indiana. Siamo nella città Biswanath Chariali, nel quartiere Biswanath dello Stato di Assam, dove vive insieme alla sua famiglia Nahid Afrin, 16enne con la passione per il canto. Dotata di una voce straordinaria, Nahid è anche arrivata seconda all'Indian Idol, una sorta di festival musicale molto seguito in India. L'avvertimento rivolto alla ragazza dai religiosi riguarderebbe la sua partecipazione ad un altro evento, previsto per il 25 marzo, e che i "saggi" hanno ritenuto essere contro appunto la Sharia. In quell'occasione la 16enne dovrebbe cantare un brano che va contro lo Stato islamico. La fatwa, sulla quale adesso pare stia indagando la polizia, è stata lanciata distribuendo volantini in tutta la città nei quali si spiegano i motivi che hanno condotto a questa decisione. Tra gli atteggiamenti contrari alle regole della sacra legge islamica, quindi, ci sarebbe proprio quella di partecipare a serate musicali che si tengono nei pressi di moschee e altri luoghi di culto che come tali meritano rispetto. Questo, secondo i promotori della fatwa, attirerebbe le ire future di Allah proprio sui giovani. Dopo un primo comprensibile momento di smarrimento e paura, la giovane Nahid Afrin ha risposto per le rime ai suoi accusatori: "Il canto è un dono di Dio e credo debba essere utilizzato correttamente. Se non lo usassi significherebbe ignorare il dono che Dio mi ha dato".

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