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Intelligence Usa: informazioni a Wikileaks arrivate via Mosca

Katia Perrini
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Le agenzie di intelligence degli Stati Uniti hanno ottenuto quella che considerano la prova conclusiva sul fatto che la Russia abbia fornito a Wikileaks, attraverso una terza parte, materiale hackerato dal Democratic National Committee. Lo hanno rivelato tre funzionari. Già mesi prima l'intelligence Usa aveva sostenuto che i servizi segreti russi avevano diretto l'attacco informatico ma era stata meno sicura nel dimostrare che la Russia avesse controllato le informazioni relative alla candidata democratica Hillary Clinton. A differenza di Barack Obama, il presidente eletto Donald Trump ha finora messo in discussione le conclusioni dell'intelligence a proposito di un'ingerenza russa nelle elezioni statunitensi. Il rapporto verrà presentato oggi a Obama e domani a Trump.  Quest'ultimo, più volte apertamente critico con i servizi di intelligence americani, sta lavorando a un piano che ne ridisegnerà il modello. Lo scrive il Wall Street Journal, che cita fonti "informate". Nel mirino soprattutto la Direzione Nazionale di intelligence, che considera pletorica e politicizzato. Trump ha già scelto Mike Pompeo come futuro direttore della Cia, ma deve ancora scegliere la persona che sarà alla guida della Direzione Nazionale di Intelligence, il superdipartimento creato nel 2004 per coordinare e supervisionare le azioni di tutto l'apparato militare e civile dei servizi di intelligence e di spionaggio. Secondo il Wall Street Journal, Trump vuole ristrutturare la Cia per ridurre il numero di persone che lavorano nel quartier generale a Langley, in Virginia; e rafforzare gli uomini sul terreno, schierati in tutto il mondo. Ma ritiene anche che la Direzione Nazionale di intelligence abbia più risorse del necessario e sia troppo politicizzato, "Il punto di vista della squadra di Trump è che il mondo dei servizi di intelligence sia diventato completamente politicizzato", ha raccontato la fonte. "Tutti loro devono essere ridimensionati. Il focus è la ristrutturazione delle agenzie e come interagiscono". Trump è stato molto critico anche nelle ultime settimane con i servizi di intelligence, soprattutto dopo le denunce della Casa Bianca che hanno attribuito alle autorità russe i cyber-attack che hanno interessato le elezioni dell'8 novembre, vinte dal magnate repubblicano. Anche mercoledì il presidente eletto non ha mancato di tornare ad attaccare le agenzie con un tweet, schierandosi con il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, che a Fox News ha detto che la fonte delle migliaia di e-mail rubate ai democratici non gli sono state fornite dai russi: "Julian Assange ha detto che anche un 14enne avrebbe potuto hackerare Podestà (il responsabile della campagna elettorale della candidata democratica alle presidenziali, Hillary Clinton ndr). Perché la Direzione Nazionale di Intelligence è stata così poco accorta?".

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