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Addio al Coro dell'Armata Rossa, l'icona Urss annientata nello schianto aereo

Il celebre coro dell'Armata Rossa

Silvia Sfregola
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Lo schianto dell'aereo Tu-45 dell'esercito russo diretto in Siria con a bordo 64 membri del Coro dell'Armata Rossa, è stato un duro colpo a una delle ultime icone sovietiche, conosciuta e apprezzata in tutto il mondo. Fondato nel 1928 dal professore di musica Alexandr Alexandrov con l'intento di sollevare il morale delle truppe. Il coro dell'armata rossa, famoso anche come Alexandrov Ensemble, è forse la più nota delle bande musicali di questa tipo. Anzi, per i nostalgici dell'Unione sovietica rappresenta un'autentica leggenda. Formato esclusivamente da voti maschili, il Coro è passato dall'essere una piccola formazione di venti-trenta membri all'ensamble attuale composto da 400 cantori, che si riducono a 30 e 50 durante i tour mondiali. Al momento conta anche un'orchestra e un corpo di ballo. Nel repertorio del gruppo molte canzoni patriottiche, di epoca sovietica ma anche canti popolari e appartenenti al folclore russo, come il famoso "Battellieri del Volga", adattamento di una melodia popolare. Alexandrov è anche l'autore del motivo musicale che ha sostituito l'Internazionale come inno ufficiale della Russia post-Urss con una modifica nel testo. Nel 1946 Alexandr Alexándrov è stato sostituito dal figlio Boris, vero autore della trasformazione del gruppo: nel 1987 si ritirò passando il testimone in un primo momento a Igor Agafonnikov, seguito da Viktor Fedorov e dal 2003 a Vyacheslav Korobko. Fin dalla sua creazione, il Coro ha avuto una significativa presenza internazionale che l'ha reso ambasciatore degli ideali e dei valori dell'Unione sovietica nel mondo. Il prestigio a livello mondiale arrivò nel 1937 quando il coro si esibì all'Esposizione internazionale di Parigi e durante la Seconda Guerra Mondiale divenne simbolo della resistenza contro l'occupazione della Germania nazista. La notorietà assunta dal Coro l'ha portato a espandere e ad ampliare il suo repertorio con l'aggiunta anche di cori classici. Un esempio è stata l'interpretazione, come accompagnatori dei Leningrad Cowboys, del rock americano "Sweet Home Alabamaì" durante gli Mtv Music Awards del 1994. Fondamentale in Italia l'esibizione al Festival di Sanremo nel 2013, quando sul palco del Teatro Ariston il coro intonò "L'italiano" insieme a Toto Cutugno.

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