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Ottanta dollari l'anno a persona. Così i cristiani si garantiscono la vita in Iraq

Il Califfato ha proposto una soluzione per permettere ai cristiani di rimanere nelle terre occupate

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Ottanta dollari a persona l'anno per garantirsi la vita e la possibilità di rimanere in Iraq. È questa la soluzione proposta dal Califfato ai cristiani presenti nelle terre irachene occupate. Il pagamento jizya in base ai precetti del Corano preserva i popoli della Dimma, il Libro, li sottomette ma è tenuto a garantirgli servizi e libertà. La solidarietà ai cristiani dell'Iraq e stata portata dai vescovi francesi. Ieri una delegazione di prelati guidati dal presidente della Conferenza episcopale di Francia, il cardinal Philippe Barbarin ha incontrato i cristiani fuggiti da Mosul a Ebril nel Kurdistan autonoma provincia dell'Iraq. Il capo dei vescovi francesi ha incoraggiato i cristiani a rimanere in Iraq. Il cardinal Barbarin ha detto che i cristiani iracheni avevano "costruito come in molti altri Paesi del Medio Oriente un'arte del vivere insieme che è una risorsa per l'umanità". I vescovi francesi hanno anche sottolineato come non ci sia, da parte di Obama, della Merkel di Hollande e degli altri leader occidentali una iniziativa forte per la difesa dei cristiani del Medio Oriente.  

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