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In Cina una città «chiusa» per smog

Allarme smog ad Harbin in Cina, chiuse scuole, aeroporti ed autostrade

La situazione è precipitata con l'accensione dei riscaldamenti. Niente scuole, strade bloccate e voli cancellati

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L'emergenza inquinamento è diffusa in tutta la Cina, frutto avvelenato della straripante crescita industriale. Ma l'allarme smog nella città settentrionale di Harbin, nella provincia di Heilongjiang, vicino al confine russo, ha superato ogni immaginazione. Sono state chiuse le scuole, tutte le autostrade della provincia e l'aeroporto internazionale della città. L'agenzia ufficiale Xinhua riporta che anche diverse linee di bus sono ferme. L'inquinamento atmosferico ha superato decine di volte i limiti fissati dall'Organizzazione mondiale di Santità: i livelli di Pm2 sono stati registrati oltre i 500 microgrammi ieri mattina, secondo quanto riporta l'agenzia ufficiale Xinhua, mentre secondo l'Oms i livelli di guardia non dovrebbero superare i 25 microgrammi. Lo smog ha ridotto la visibilità, in alcune aree della città, sotto i 50 metri. Secondo i media locali, l'aumento dell'inquinamento è dovuto all'accensione degli impianti di riscaldamento e non a stabilimenti industriali. Venerdì il concerto a Pechino della cantante jazz americana Patti Austin è stato cancellato, dopo che la musicista ha sofferto di un grave attacco di asma probabilmente provocato dall'inquinamento. L'inverno segna ogni anno un peggioramento delle condizioni dell'aria in Cina, a causa della situazione del meteo combinata all'aumento del carbone bruciato per il riscaldamento. Questo si può avviare da una data prefissata, che per Harbin è stata ieri.

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