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Assad frena sulla conferenza di pace. «Pronto a ricandidarmi»

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Il presidente siriano intervistato da una televisione libanese. Immediata la replica del segretario di Stato americano Kerry: «La guerra prosegue proprio perché lui occupa quel posto»

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Dal presidente siriano Assad arriva una doccia gelata sulle speranze di pace nel martoriato Paese mediorientale da due anno teatro di una sanguinosa guerra civile. Intervistato dalla tv libanese Al-Mayadeen, il raìs ha detto che «non ci sono ancora le condizioni necessarie per tenere la conferenza di pace Ginevra II, mirata a porre fine al conflitto in Siria. I fattori che potrebbero aiutare nei colloqui - ha affermato Assad - non esistono ancora, se vogliamo che i negoziati abbiano successo». Non è chiaro - ha aggiunto il presidente - chi rappresenterà l'opposizione e di quale credibilità godrà in Siria. Inoltre, ha notato, non è stata fissata nessuna data. Gli Stati Uniti e la Russia stanno cercando di organizzare una conferenza di pace a Ginevra per trovare una soluzione politica alla guerra civile in Siria. Il segretario generale delle Nazioni unite, Ban Ki-moon, ha proposto che il meeting si svolga a metà novembre ed è circolata la data del 23. Ma Assad ha aggiunto che è pronto a ricandidarsi alle elezioni presidenziali del prossimo anno. Pur definendo «prematura» ogni decisione in merito, ha affermato che «dipende da due fattori. Il primo è personale e riguarda un mio desiderio, il secondo risiede nella volontà del popolo. Riguardo al primo punto, non vedo alcuna ragione per non dover competere nelle prossime elezioni». Pronta la reazione del segretario di Stato americano John Kerry che domani sera arriverà a Roma: «Se pensa di risolvere i problemi correndo per una rielezione, gli dico che questa guerra prosegue proprio perché lui occupa quel posto» ha detto al termine di un incontro con una delegazione della lega Araba a Parigi.

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