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L'omaggio del Vietnam al vincitore di Dien Bien Phu

Vo Dien Bien

Migliaia di persone in fila. Domani i funerali del generale Giap che ottenne l'indipendenza del Paese sconfiggendo i francesi e poi fu protagonista della guerra contro gli americani. Il «Napoleone rosso» aveva 102 anni

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Il Vietnam rende omaggio oggi alla camera ardente dell'eroe dell'indipendenza nazionale, il mitico generale Vo Nguyen Giap, morto il 4 ottobre all'età di 102 anni. Domani gli verrà tributato un «funerale nazionale», il massimo onore possibile nel Paese. Ex insegnante di storia, divenne generale autodidatta e riuscì a sconfiggere prima i francesi e poi gli americani, mettendo fine al colonialismo in Indocina. Giap sarà poi sepolto nella sua provincia natale di Quang Binh. «La sua morte è una grande perdita per il partito, lo stato, il popolo e l'esercito», si legge sul quotidiano ufficiale vietnamita in lingua inglese Viet Nam News. Da giorni c'è una fila interminabile davanti alla casa del generale ad Hanoi. Si calcola che oggi circa 150.000 persone abbiano finora reso omaggio a un Giap, emarginato dai vertici del potere ma molto amato dal popolo. A organizzare i funerali è stato il Partito comunista al governo: tutti gli eventi pubblici non legati al generale sono stati cancellati e le più alte cariche dello Stato, insieme a veterani e diplomatici, hanno fatto visita alla salma di Giap; la bandiera nazionale è a mezz'asta e la televisione di Stato ha bloccato l'accesso ai canali internazionali di sport e intrattenimento fino a domani. Noto come «Napoleone rosso», Giap è ricordato in particolare per avere guidato le forze vietnamite alla vittoria sui francesi nella battaglia di Dien Bien Phu nel 1954; durante la guerra contro gli Stati Uniti Giap fu invece ministro della Difesa e comandante delle forze armate. La vittoria di Dien Bien Phu era insperata: i consiglieri cinesi avevano suggerito a Giap di colpire le forze di elite francesi in modo rapido e forte, ma il generale cambiò i programmi all'ultimo momento e ordinò alle sue truppe, che indossavano sandali fatti di pneumatici per auto, di stringere d'assedio l'esercito francese. I francesi furono sconfitti dopo 56 giorni, non solo portando all'indipendenza del Vietnam, ma anche accelerando il crollo del colonialismo in Indocina. La figura di Giap passò invece in secondo piano per la guerra contro gli Stati Uniti dopo la morte di Ho Chi Minh nel 1969. La gloria della vittoria del 1975 non andò a Giap. La figura del generale, tuttavia, diventò un punto di riferimento durante le contestazioni degli anni '60 e '70. Nelle marce del '68 italiano, infatti, si cantava spesso «Giap - Giap - Ho Chi Minh!». L'ultimo incarico che Giap ricoprì fu quello di vice primo ministro, che lasciò nel 1991. Malgrado avesse perso il favore del governo, il generale diventò ancora più amato dal popolo vietnamita. A 97 anni Giap si oppose alla proposta di espansione di una miniera di bauxite, anche perché doveva essere gestita da una società cinese. Questo provocò l'ira del partito perché contribuì a legittimare le critiche di chi sosteneva che il Partito comunista vietnamita fosse troppo vicino a quello cinese. La morte del generale-eroe giunge mentre il governo del Vietnam combatte contro l'insoddisfazione dell'opinione pubblica per la corruzione e un'economia che vacilla.

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