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Ecco il rapporto Onu: «Usato gas sarin in Siria»

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Ban Ki-moon

I razzi erano stato caricati con 350 litri e sono stati sparati dall'area nord-ovest di Damasco. Il segretario generale Ban Ki Moon: «Spetta ad altri stabilire i responsabili di questo crimine di guerra»

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Ci sono «prove definitive di esposizione al sarin da parte di quasi tutte le persone sopravvissute» all'attacco del 21 agosto nei pressi di Damasco e esaminate dagli ispettori delle Nazioni unite. È quanto si legge nel rapporto degli esperti dell'Onu consegnato oggi al segretario generale Ban Ki-moon. Le prove, si legge nel documento, sono state riscontrate su campioni di sangue, urine e capelli di 34 pazienti che avevano sintomi di «intossicazione» da un agente chimico. Inoltre nella zona dell'attacco sono stati trovati frammenti di razzi che contenevano il sarin e «l'ambiente era contaminato» dal suddetto gas. Più di 50 interviste con sopravvissuti e con fonti ospedaliere, riferiscono gli esperti, «hanno fornito un'ampia conferma dei risultati medici e scientifici». I responsabili dell'attacco erano in possesso di 350 litri di sarin, secondo quanto riferito dalla Cnn che ha citato una fonte diplomatica. I razzi usati per diffondere il gas sarin durante l'attacco dello scorso 21 agosto alle porte di Damasco erano una variante del razzo di artiglieria M14, con testate originali oppure improvvisate. Lo riferiscono gli esperti delle Nazioni unite nel rapporto consegnato al segretario generale Ban Ki-moon, aggiungendo che i razzi sono stati sparati da nordovest. I cinque siti analizzati, hanno avvertito gli ispettori, «erano stati attraversati da diverse persone prima dell'arrivo della missione» dell'Onu. «Nel periodo di tempo che abbiamo passato in questi luoghi - si legge nel rapporto - delle persone sono arrivate trasportando altre munizioni sospette, indicando che potenziali prove venissero trasferite e possibilmente manipolate». Le zone in questione erano controllate dai ribelli, ma gli autori del rapporto non hanno precisato chi fossero le persone che trasportavano munizioni. Il capo degli ispettori, lo svedese Ake Sellstrom, ha precisato che il team sta pubblicando i risultati dell'indagine sugli attacchi di Ghouta «senza pregiudizi» per l'inchiesta che continua e per il rapporto finale sul presunto uso di armi chimiche in altre zone della Siria. Gli esperti sperano di presentare il secondo rapporto il prima possibile. Non spettava agli ispettori Onu determinare chi abbia usato il gas sarin nell'attacco del 21 agosto a Damasco, «spetta ad altri decidere se approfondire ulteriormente questa materia per determinare di chi siano la responsabilità di questo crimine di guerra». Così il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon in una conferenza stampa al Palazzo di Vetro dopo aver illustrato al Consiglio di Sicurezza il testo del rapporto degli ispettori, che, ricorda Ban, «la missione degli ispettori era determinare se e quanto erano stati usati armi chimiche non chi le abbia usate». .

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