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Siria: commissione Senato Usa approva l'intervento militare

Rand Paul, John McCain, Jeff Flake, Ron Johnson

Il capo della Commissione Affari esteri della Camera sostiene invece che la politica dell'amministrazione sulla Siria non dà fiducia

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La commissione Relazioni estere del Senato Usa ha approvato la risoluzione che conferisce al presidente Barack Obama l'autorità di usare la forza militare contro la Siria. La misura è stata approvata con dieci voti favorevoli e sette contrari, un astenuto. Il Senato voterà la prossima settimana. Il testo permetterebbe a Obama di ordinare una missione militare limitata contro Damasco, in risposta all'attacco con armi chimiche del 21 agosto, per una durata massima di 90 giorni e senza truppe americane impegnate in operazioni militari di combattimento sul terreno. L'accordo sulla bozza era stato raggiunto dal presidente della commissione, il senatore democratico Bob Menendez, e dal principale rappresentante repubblicano in commissione, il senatore Bob Corker. Si tratta del primo voto che i rappresentanti del Congresso Usa sono chiamati a esprimere per autorizzare una azione militare dall'ottobre 2002, quando diedero al presidente George W. Bush l'autorità di entrare in Iraq. Intanto il capo della commissione Affari esteri della Camera Usa, il repubblicano Ed Royce sosteine che: «La politica dell'amministrazione sulla Siria non dà fiducia». Mentre sarebbe importante agire, secondo Royce, per evitare che in futuro siano di nuovo usate armi chimiche da parte del regime siriano e di altri, restano domande senza risposta, tra cui che cosa faranno gli Usa se Bashar Assad deciderà di vendicarsi di un eventuale attacco. Il democratico di più alto incarico alla commissione, Eliot Engel, ha detto di sostenere la richiesta del presidente Barack Obama di una azione militare contro la Siria, ma che questa deve essere limitata e non coinvolgere truppe di terra. «Se non approveremo la misura, che messaggio daremo ad Assad? Che messaggio daremo all'Inra, a Hezbollah?», ha detto.

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