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Test missilistico di Israele e Usa nel Mediterraneo

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Lanciati due razzi rilevati dai radar russi. Azione diplomatica del Vaticano che convoca gli ambasciatori presso la S. Sede

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Sale ulteriormente la tensione in Siria dopo il test missilistico condotto da Israele e Stati Uniti nel Mediterraneo. È stata Mosca ad allertare sul lancio dei missili facendo sapere che i suoi radar di Armavir avevano registrato il lancio di due «oggetti balistici» dal Mediterraneo centrale verso le coste orientali, dove si trova la Siria. Si è pensato all'avvio dell'intervento militare da parte di Francia o Stati Uniti, ma dopo un'ora e un quarto è arrivata la soluzione del giallo: Israele ha annunciato di aver effettuato un test missilistico nel Mediterraneo insieme agli Stati Uniti. I media israeliani hanno riferito che il test sarebbe consistito nel lancio di missili Ankor Kahol (lancia blu) da basi nel Mediterraneo e dal centro di Israele. Gli Ankor sono vettori realizzati da Israele per imitare i missili Shahab iraniani nei test del sistema di difesa anti-missile Hetz, già sperimentato nell'Oceano Pacifico. Intanto oggi il segretario di Stato americano, John, Kerry, e il segretario alla Difesa, Chuck Hagel, eporranno davanti alla Commissione Esteri del Senato per esporre le ragioni per l'intervento contro il regime di Bashar al-Assad. Prosegue incessante, nel frattempo, l'azione diplomatica del Vaticano. Gli ambasciatori accreditati presso la Santa Sede sono stati invitati, giovedì mattina, dalla Segreteria di Stato a un briefing nel quale saranno illustrate la posizione e le iniziative riguardo alla crisi siriana. L'iniziativa è stata annunciata da padre Federico Lombardi. La Segreteria di Stato ha informato anche le Conferenze episcopali. Altrettanto hanno fatto i dicasteri competenti con le altre Chiese cristiane e le altre religioni.

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