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Caso Nsa, il Guardian rimuove la pagina web

Joe Biden

Sul quotidiano britannico svelati presunti accordi tra sette Paesi Ue, fra cui l'Italia, e i servizi segreti americani. Poi l'articolo viene cancellato. Il Telegraph: "La sua fonte poco attendibile"

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Il Guardian/Observer ha rimosso dal suo sito le rivelazioni su un presunto accordo in base al quale sette paesi europei, fra cui l'Italia, forniscono informazioni su comunicazioni telefoniche e Internet alla National Security Agency (Nsa) americana. Il sito spiega che l'articolo è stato ritirato in attesa di ulteriori verifiche. Secondo il quotidiano britannico Telegraph, il Guardian si è reso conto che la sua fonte, Wayne Madsen, è poco attendibile. Madsen, descritto dal Guardian come un ex agente dell'Nsa, è stato un sostenitore dei 'birther' (quelli che dicono che Barack Obama non può essere presidente perchè sarebbe in realtà nato all'estero) ed ha affermato che il presidente americano è gay, due cose palesemente non vere. Secondo le sue rivelazioni, poi rimosse dal sito, i sette paesi ad avere accordi segreti per fornire dati alla Nsa erano: Gran Bretagna, Danimarca, Olanda, Francia, Germania, Spagna e Italia.   LE NUOVE RIVELAZIONI DEL GUARDIAN Spunta una nuova talpa nel caso «Datagate» che sta travolgendo la National Security Agency. Il quotidiano britannico Guardian cita come fonte Wayne Madsen, che ha lavorato nell'agenzia americana per 12 anni. E lo scandalo si allarga all'Europa. Sette Paesi, tra cui l'Italia, hanno segretamente girato agli Stati Uniti dati sulle comunicazioni telefoniche, cellulari e no, e di navigazione web quando la Nsa lo richiedeva. Oltre all'Italia, l'accordo segreto riguarda quello già noto con la Gran Bretagna, ma anche Francia, Danimarca, Olanda, Germania e Spagna. Madsen, ex tenente della marina Usa, e dal 1985 alla Nsa con diversi incarichi per 12 anni, ha spiegato che i sette stati Ue, tra cui L'italia, avevano accordi segreti bilaterali con gli Usa per consegnare a richiesta della Nsa i dati raccolti dalle compagnie telefoniche. Non solo. Gli accordi avevano indicato come grado di affidabilità dell'Italia il "terzo livello", pari a quello di Francia e Germania, mentre la Gran Bretagna era considerata tra i Paesi più affidabili come Canada, Australia e Nuova Zelanda. Questi ultimi erano gli stessi Paesi con cui dagli anni '50 era stata realizzato la rete di intercettazione di Echelon, antesignana di Prism e i sistemi rivelati da Snowden. Madsen in un'intervista pubblicata dal blog PrivacySurgeon.org e ripresa dal Guardian, ha detto di aver voluto vuotare il sacco dopo le "mezze verità" raccontate dai politici Ue sulla portata delle attività dell'Nsa in Europa, a partire dalla "voce grossa", fatta con Barack Obama dal cancelliere tedesco Angela Merkel, malgrado fosse perfettamente consapevole dell'intesa segreta con Washington. L'ex 007 sostiene che gli accordi risalgono alla fine della II Guerra Mondiale. Ora gli strumenti si sono fatti piu' invasivi. Tutti e sette i Paesi europei hanno accesso alla rete a fibre ottica Tat 14 che corre tra Danimarca e Germania, Olanda, Francia, Gran Bretagna e Usa (non viene citata esplicitamente l'Italia) consentendo alle diverse intelligence di intercettare e condividere con la Nsa telefonate, email e accessi ai siti web. Madsen sostiene che l'opinione pubblica deve essere informata della portata dell'accordo che i sette Paesi Ue hanno con gli Usa, intese che risalgono alla Guerra Fredda e precedono l'avvento di Internet. Le prime notizie sull'esistenza della rete di intercettazione Echelon - ma non della portata di questi accordi - risalgono al 2001 quando un rapporto del Parlamento europeo rivelò alcuni particolari. Senza mai però spingersi a sostenere la connivenza dei governi europei con Washington. L'intesa infatti coinvolgeva solo gli Usa e i paesi anglofoni, Regno Unito, Canada, Australia e Nuova Zelanda.   NSA SPIAVA L'UE Alle rivelazioni del Guardian si aggiungono quello del settimanale Der Spiegel che nel prossimo numero pubblica un servizio sui documenti in possesso di Edward Snowden in base ai quali il servizio segreto americano Nsa ha spiato anche l'Unione europea. Il settimanale di Amburgo rivela che in un documento della Nsa del settembre 2010, classificato come «top secret», è descritto il modo impiegato per spiare la rappresentanza diplomatica Ue a Washington e all'Onu. La rivelazione ha scatenato l'ira del presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz. Quest'ultimo ha dichiarato che se l'accusa fosse provata saremmo di fronte, «ad un grande scandalo», che potrebbe causare, «un forte strappo nelle relazioni tra l'Ue e gli Usa». «Sono profondamente preoccupato e scioccato per le accuse secondo cui le autorità Usa avrebbero spiato gli uffici dell'Ue. Per conto del Parlamento europeo - aggiunge Schulz in una nota - esigo un pieno chiarimento e chiedo rapidamente ulteriori informazioni dalle autorità Usa per quanto riguarda queste accuse». Intanto Snowden è ancora bloccato all'aeroporto di Mosca e secondo il capo redattore di Associated Press per l'est Europa, Ian Phillips, che ha organizzato un volo da Praga all'Ucraina con scalo a Mosca proprio con l'obiettivo di trovare Snowden nella zona franca di Sheremetyevo, si troverebbe in un'ala dell'albergo Novotel. Il vicepresidente americano Joe Biden (nella foto) ha infine telefonato al presidente dell'Ecuador Rafael Correa per chiedergli «educatamente a nome degli Stati Uniti di respingere la richiesta» di asilo politico di Snowden. L'Ecuador, dopo un'iniziale entusiasmo all'idea di accogliere Snowden, si è fatto sempre più prudente.

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