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G8, intesa sulla guerra civile in Siria. Dialogo tra Usa e talebani

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Irlanda, al via il G8

I big del mondo in Irlanda del Nord: basta conflitto civile. Usa e Russia su posizioni diverse ma d'accordo sulla conferenza di pace Ginevra 2. Obama annuncia: svolta storica in Afghanistan

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Incontro bilaterale tra Usa e Russia a margine del G8 in Irlanda del Nord. Tema della discussione, la Siria, su cui ci sono ancora «differenze di opinioni». Lo ha ammesso il presidente russo Vladimir Putin al termine dell'incontro con il collega americano Barack Obama a margine del G8. Da parte sua Obama dimostra di credere ancora nella possibilità di organizzare una Ginevra 2: il presidente americano ha annunciato di aver dato disposizioni ad un team di lavorare per la riunione. «Abbiamo prospettive differenti sul problema - ha confermato Obama - ma condividiamo l'interesse a ridurre la violenza, mettere in sicurezza le armi chimiche e garantire che non vengano usate e non siano soggette a proliferazione. Vogliamo provare a risolvere la questione attraverso mezzi politici se possibile». Insomma, il G8 guarda alla Siria, per trovare una soluzione al conflitto che in poco più di due anni ha lasciato sul terreno quasi centomila morti. «Sono molto preoccupato», ha detto Barack Obama a Enrico Letta a margine del vertice in Irlanda del Nord, «per l'uso di armi chimiche». Il presidente americano cercherà l'aiuto del suo omologo russo, Vladimir Putin, il più potente alleato della Siria, per cercare una via che porti l'uscita di Bashar al-Assad dal potere. «Sono fiducioso che il G8 ci permetterà di fare passi avanti sostanziali verso una soluzione» per la Siria e «contribuirà a lanciare il processo di Ginevra II che tutti chiediamo», ha detto dal canto suo il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, nel corso di una conferenza stampa congiunta con il presidente della Commissione Ue, Josè Manuela Barroso, prima dell'avvio dei lavori. Van Rompuy ha evidenziato la necessità di «accelerare gli sforzi per una soluzione politica» al conflitto. Al centro dell'agenda c'è la crisi umanitaria. Tre milioni e mezzo di rifugiati dalla Siria «alla fine del 2013 sono un peso enorme sulle spalle di tutti i leader», ha sottolineato Van Rompuy. Ma il compito di Obama non sarà facile. Durante i colloqui avuti domenica pomeriggio a Downing Street, alla vigilia del summit, Putin ha rinnovato le sue critiche alle intenzioni del mondo occidentale, descrivendo i nemici di Assad come cannibali: «Credo che non smentirai che non è davvero necessario sostenere persone che non solo uccidono i propri nemici, ma ne squartano i corpi, mangiano i loro intestini davanti a tutti e davanti alle telecamere», ha detto il capo del Cremlino rivolto a David Cameron. «Sono queste le persone che si vogliono appoggiare? -ha aggiunto- E a loro che si vuole dare le armi». Intanto il presidente degli Usa Barack Obama annuncia la svolta storica: . Presto l'incontro a Doha.

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