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Ue, agire contro il declino. Urso: sinergia con Parigi per auto e siderurgia

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Agire subito per frenare il declino Ue e recuperare competitività.  "Italia e Francia devono lavorare insieme per riportare l’Europa al centro delle grandi catene produttive globali creando le condizioni per una vera autonomia strategica che valorizzi i nostri settori chiave. Automotive e siderurgia sono il cuore dell’industria europea, ma serve un’azione decisa per proteggerli e rilanciarli, garantendo al contempo sostenibilità e competitività", afferma il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, che ha incontrato il ministro dell’Industria francese, Marc Ferracci, a Parig nella seconda giornata del forum economico trilaterale tra Francia, Italia e Germania. Al centro del meeting "la necessità di rilanciare con urgenza l’industria dell’automotive e rivedere le regole europee sulla siderurgia, attraverso iniziative comuni tra Roma e Parigi", si spiega in una nota.

 

I ministri hanno convenuto "sull’urgenza di un piano globale e condiviso per il rilancio del comparto automotive europeo, settore chiave che oggi sta affrontando una profonda crisi produttiva e occupazionale". Tra le priorità individuate, la necessità di "mettere in campo iniziative per incentivare la domanda interna e sostenere l’intera filiera della componentistica". Roma e Parigi "consolideranno le sinergie attraverso un tavolo tecnico bilaterale per l’elaborazione di una serie di iniziative congiunte".

Riguardo la siderurgia, Urso e Ferracci hanno concordato sull’importanza di rivedere le regole del cbam (carbon border adjustment mechanism), il cui attuale impianto rischia di compromettere la competitività dell’industria europea. Entrambi i ministri hanno ribadito la necessità di una transizione sostenibile che non metta a repentaglio le produzioni strategiche e che metta al centro l’occupazione e il rafforzamento delle filiere industriali, anche in ottica dell’autonomia strategica del continente.

 

Nel corso della giornata, a margine del forum economico trilaterale tra Francia, Italia e Germania, Urso ha avuto inoltre un confronto bilaterale, insieme al presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, con il ministro dell’Economia francese, Antoine Armand, e il presidente di Medef, Patrick Martin, nel quale sono emerse con chiarezza come le posizioni delle imprese dei due Paesi trovano corrispondenza nella politica industriale che l’Italia intende realizzare in Europa anche con i ’non paper’ su auto e industrie energivore, siderurgia e chimica. Armand e Urso hanno inoltre sottolineato come sia importante che il presidente Barnier abbia scelto di venire in Italia per incontrare il presidente Meloni come sua prima missione all’estero, condividendo anche l’opportunità di rafforzare la cooperazione per far crescere ’campioni europei'. 

"Europa, il tempo è scaduto. Non solo green deal, è l’ora della competitività, ne va del futuro nostro e di tutta l’industria europea", commenta il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, che ha partecipato al forum delle Confindustrie a Parigi. "Sono felice della grande intesa che ho visto qui a Parigi con i nostri colleghi del Medef e della Bdi e con le autorità europee, Roberta Metsola in testa, perché è con un fronte comune e coeso che vinceremo", spiega sui social. Nel corso dell’incontro è stato firmato un documento che "si basa su 4 punti d’azione chiari e concreti, sui quali chiediamo che i legislatori europei si concentrino urgentemente nel prossimo anno". Al primo posto c’è l’adozione di "un approccio neutrale dal punto di vista tecnologico in tutte le iniziative entro un anno". Occorre poi "rivedere tutti i regolamenti rilevanti per ridurre i costi burocratici e di conformità". Ed è necessario "aumentare gli investimenti in r&s al 3% del pil entro un anno, in modo da accelerare l’innovazione". Infine bisogna "sbloccare gli 800 miliardi di euro individuati nel rapporto Draghi entro un anno, così da facilitare gli investimenti europei". Confindustria, assicura Orsini, "è e sarà in prima linea, e, come vedete, non saremo soli".

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