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Lufthansa e quella "clausola di salvaguardia" inserita nell'offerta per l'ex Alitalia

Filippo Caleri
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Dopo le indiscrezioni Lufthansa scende ufficialmente in campo per l’acquisizione di una quota di minoranza di Ita Airways. L’intenzione è stata affidata a una nota che non ha fornito dettagli dell’offerta presentata all’azionista Mef, a cominciare dalla percentuale che il colosso tedesco intende acquisire. A chiare lettere vengono, invece, esplicitate le ragioni industriali di questa mossa e, cioè, che il mercato italiano è quello più importante oltre a quello domestico e Usa. Un interesse non certo nuovo e più volte ribadito in passato, che ora Lufthansa è intenzionata a concretizzare, spuntandola sul potenziale competitor Air France-Klm che ha deciso di non presentare alcuna offerta. 

«Deutsche Lufthansa AG sta cercando di acquisire una partecipazione nel vettore nazionale italiano Ita Airways (Italia Trasporto Aereo Spa). Inizialmente, verrà definito l’acquisto di una quota di minoranza e saranno concordate opzioni per il successivo acquisto delle azioni rimanenti. In data odierna (ieri ndr), il Gruppo Lufthansa ha presentato una lettera di intenti al Ministero dell’Economia e delle Finanze italiano». 

«Qualora entrambe le parti decidano di firmare il memorandum d’intesa, ulteriori negoziati e discussioni saranno condotti su base esclusiva. Gli ulteriori colloqui di approfondimento andranno quindi a concentrarsi principalmente sulle forme e modalità del possibile investimento azionario, sull’integrazione commerciale e operativa di Ita nel Gruppo Lufthansa e sulle sinergie che ne deriveranno. Nell’eventualità di un raggiungimento di un accordo contrattuale, l’effettiva attuazione sarà soggetta all’approvazione delle autorità competenti», indica Lufthansa.

«Per il Gruppo Lufthansa, l’Italia rappresenta il mercato più importante al di fuori dei mercati domestici e degli Stati Uniti. La volontà di integrare Ita Airways all’interno delle compagnie del Gruppo risiede nel forte interscambio del Paese a livello globale, tramite viaggi d’affari e privati, nella sua forte economia orientata all’esportazione e nel suo essere uno dei luoghi turisticamente più attrattivi in Europa».

Ora è importante capire cosa Lufthansa metterà sul piatto. Per ora si è ancora nella fase delle indiscrezioni. La quota che dovrebbe rilevare è compresa tra il 35 e 40% e si parla anche di un possibile esborso di circa 350 milioni di euro tramite un aumento di capitale riservato. La cifra sarebbe più alta rispetto a quella che era circolata in precedenza che farebbe da contrappeso a garanzie che Lufthansa avrebbe richiesto come quella di poter ottenere l’opzione di poter tirarsi indietro da un’acquisizione completa nel caso in cui l’impresa non dovesse funzionare. Altro tema cruciale è il tema legato agli incentivi di enti locali e società di gestione aeroportuali alle aviolinee low cost. La richiesta sarebbe quella di una maggiore trasparenza tra i competitor sul mercato italiano. E, ancora, un’altra garanzia riguarda il fronte occupazionale: Lufthansa, infatti, intenderebbe cautelarsi rispetto all’esito di cause di lavoro intentate dagli ex dipendenti della vecchia Alitalia ora in cassa integrazione. Se il tribunale dovesse dare ragione agli oltre 1.140 dipendenti, riconoscendo la continuità aziendale (è da ricordare che per autorizzare la nascita di Ita l’Unione europea ha posto la condizione della discontinuità aziendale) rispetto all’ex compagnia di bandiera in liquidazione e reintegrando, quindi, in Ita questi lavoratori, Lufthansa chiederebbe garanzie per non farsene carico.

A tirarsi fuori dalla competizione è, intanto, Air France-Klm che «ha informato il governo italiano che il gruppo non presenterà un’offerta per l’acquisizione di una quota del capitale di Ita Airways». Il ministero dell’Economia ora si riserva di esaminare la congruità dell’offerta nel rispetto dei requisiti previsti dal decreto del 22 dicembre scorso sull’avvio della privatizzazione.

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