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Crisi gas Italia, un bluff: il ministro Di Maio smentisce Draghi. Chi strozza le imprese è in Europa

Filippo Caleri
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Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio riconferma il grande bluff del gas russo. Che cresce di prezzo non perché ne arrivi meno. No. Vladimir Putin, continua ad assicurare le forniture giornaliere con regolarità. Rubli, o altro, cambio il tubo è sempre pieno. A far aumentare i prezzi dell’energia dunque, e a strozzare famiglie e imprese non è lo zar Vladimir, ma qualche avido concittadino europeo che sulla crisi geopolitica sta lucrando denaro sonante. Per Di Maio se ne esce con un tetto massimo al costo del metano e con fornitori alternativi per evitare il ricatto russo.

Una frase quest’ultima che ha innescato, però, l’ennesima critica da parte di Mosca. «Non è la Russia a ricattare l’Europa con il gas, ma piuttosto è l’Ue che ricatta la Russia con sanzioni e forniture di armi a Kiev» ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.

Resta la necessità di tagliare le ali agli speculatori perché gli aumenti delle bollette fino al 200% delle bollette non è legato alle quantità. «Perché noi stiamo ricevendo ancora tutto il gas dalla Russia, i rincari sono legati a dinamiche speculative finanziarie» ha chiosato l’ex capo politico M5s.

Altro problema è quello di cercare la diversificazione dei fornitori per non restare impigliato nel potere contrattuale esclusivo di Mosca per ottenere il prodotto energetico. Anche per questo oggi Di Maio sarà ad Algeri con il presidente del Consiglio, Mario Draghi. Il ministro degli Affari esteri ha confermato la firma di un accordo che permetterà di proseguire sull’offensiva diplomatica, incrementare l’approvvigionamento di energia, andando a colmare eventuali mancanze da Mosca ed evitare, infine, di finanziare la guerra iniziata e portata avanti dallo zar.

«Purtroppo siamo in ritardo come Paese, dovevamo diversificare molto prima ma abbiamo tanti partner e amici nel mondo. Nell’ultimo mese e mezzo sono stato in Algeria, Qatar, Angola, Congo, Mozambico e Azerbaigian, tutti questi Paesi si sono detti disponibili ad aumentare le forniture energetiche all’Italia e questo ci renderà un Paese più indipendente dai ricatti» ha detto Di Maio. Parole, come detto, non gradite al Cremlino che dopo la critica ha aggiunto la stoccata, sgradevole: «Di Maio ha fatto un pasticcio, come sempre».

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