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Draghi non basta, bollette più pesanti del 30%. Stangata su luce e gas

Filippo Caleri
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Niente da fare. Nonostante l'impegno di Mario Draghi, per attenuare l'effetto del rincaro delle materie prime sui mercati internazionali dopo la pandemia, la stangata per i consumatori ci sarà. E sarà una bastonata. I tre miliardi di euro messi in campo con il decreto per attenuare i rialzi dei costi dell'energia hanno fatto qualcosa, ma non abbastanza, per rasserenare le famiglie e le imprese. L'Authority di regolazione per l'energia, l'acqua, i rifiuti (Arera) ha dato ieri nel suo comunicato ufficiale gli aumenti delle bollette per il quarto trimestre dell'anno, che scatteranno quindi dal primo ottobre. All'elettricità tocca una crescita di quasi il 30% (29,8% per la precisione), al gas del 14,4%.

Le famiglie possono tirare un mezzo sospiro di sollievo. Senza le misure decise da Palazzo Chigi l'impatto degli aumenti avrebbe portato a un aumento superiore al 45% della bolletta dell'elettricità, e di oltre il 30% del gas (per quest' ultimo combustibile c'è da contabilizzare anche la riduzione dell'Iva dal 22 al 5%). L'esecutivo ci ha provato. Le risorse stanziate dal governo sono state destinate «al contenimento della bolletta delle famiglie e delle micro-imprese, 2,5 miliardi di euro all'azzeramento degli oneri generali di sistema per il prossimo trimestre, e 500 milioni circa al potenziamento dei bonus».

Per oltre tre milioni di nuclei familiari aventi diritto ai bonus di sconto per l'elettricità e per 2,5 milioni che fruiscono del bonus gas, in base all'Isee, gli incrementi tariffari sono stati «sostanzialmente azzerati dal decreto del governo». C'è poi - sempre per via del decreto - un annullamento transitorio degli oneri generali di sistema in bolletta e il potenziamento del bonus sociale alle famiglie in difficoltà. In questo modo l'impatto degli aumenti stato attutito su 35 milioni di clienti (29 milioni di famiglie e 6 milioni di micro-imprese). «Siamo in presenza di un ulteriore incremento del costo delle materie prime, più ampio ed imprevedibile del pre cedente - ha affermato il presidente dell'Arera, Stefano Besseghini - l'intervento del governo ammorbidisce gli effetti in una fase delicata della ripresa per proteggere i consumatori più fragili».

Ma sul punto Besseghini ha avvertito: «È necessario un continuo lavoro per sfruttare tutte le opportunità per una riduzione strutturale dei costi energetici». L'Arera ha offerto anche una valutazione sugli effetti finali. Per l'elettricità nel 2021 la spesa annuale per la famiglia tipo sarà di circa 631 euro, con una variazione del +30% rispetto al 2020 (un aumento di circa 145 euro su base annua). La spesa annuale della famiglia-tipo per la bolletta gas nel 2021 sarà di circa 1.130 euro, con una variazione del +15% circa rispetto al 2020 (un aumento di circa 155 euro su base annua). Rispetto al 2020 - osserva l'Arera - «si deve tener conto dei prezzi particolarmente bassi riscontrati nel periodo della pandemia. Per elettricità, infatti, la spesa annua del 2021 è superiore di circa il 13% rispetto a quella pre-Covid del 2019, mentre per il gas si è sostanzialmente tornati ai livelli del 2019».

I consumatori non l'hanno presa bene. «Purtroppo, come avevamo preannunciato, i miliardi stanziati dal Governo erano del tutto insufficienti e non sono bastati per impedire una stangata da primato che manderà in tilt i bilanci delle famiglie, salvo quelle in disagio economico» ha affermato Marco Vignola, responsabile del settore energia dell'Unione Nazionale Consumatori.

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