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Blocco licenziamenti fino a quando: il decreto del governo sblocca lo stop, le eccezioni

Filippo Caleri
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Il governo mette il turbo per chiudere al più presto la partita dello sblocco dei licenziamenti. Dati i tempi stretti impossibi le pensare a inserire il prolungamento o l'eliminazione della misura con una norma ad hoc nel dl sostegni atteso in Gazzetta Ufficiale dalla metà di luglio. Situazione che avrebbe consentito una sorta di «liberi tutti» per i datori di lavoro per far partire le lettere di licenziamento già dal 30 giugno prossimo.

Così la mediazione di Draghi ha trovato la quadra con un decreto legge che dovrebbe arrivare entro martedì. E che oltre a contenere lo stop fino al 31 agosto delle cartelle esattoriali, altrimenti pronte a ripartire dal primo luglio, dovrebbe prevedere anche il blocco dei licenziamenti selettivo cioè limitato solo ai settori in crisi e il rifinanziamento della nuova Sabatini. Il governo sta ritoccando gli ultimi dettagli in tempi record per varare la nuova proroga alla notifica di atti, ingiunzioni e simili, visto che l'ultima scadenza era il 30 giugno, come entro il 30 giugno vanno varate le «deroghe» allo sblocco dei licenziamenti. Misure urgenti ma «tampone» per traghettare il paese verso la più ampia riforma fiscale e la riforma degli ammortizzatori sociali cruciale nella prima fase della ripartenza post-pandemia.

L'obiettivo sarebbe portare il provvedimento in Consiglio dei ministri già lunedì, per non arrivare proprio a ridosso del termine, ma bisogna trovare una finestra tra gli impegni istituzionali del governo. Per le coperture si ricorrerebbe ai quasi 3 miliardi di risparmi in arrivo dai ristori non utilizzati dalle imprese che ne avevano diritto. Sul fronte cartelle, il provvedimento tecnicamente non presenterebbe criticità visto che si muove sul solco delle altre proroghe attivate dagli inizi della pandemia del Covid nel marzo 2020. Lo stop alla notifica verrebbe esteso al 31 agosto, altri due me si dunque. In questa sede dovrebbero arrivare anche le norme per la proroga dei termini di ripresa dei pagamenti delle 16 rate ad oggi sospese della rottamazione.

Nel decreto arriverebbe ro anche le norme per il blocco selettivo dei licenziamenti per i settori più colpiti dalla crisi, tessile e calzaturiero in testa. L'ipotesi sul tavolo della quale beneficerebbero le aziende di questi settori prevede di spostare al 31 ottobre il termine della cassa Covid e dello stop ai licenziamenti, come già accade per le aziende del terziario e le piccole imprese che usano la cassa in deroga. In cantiere anche le decontribuzioni per il turismo e le norme per favorire le assunzioni di giovani a fronte del prepensionamento dei lavoratori ai quali manchino almeno 5 anni per i requisiti. Nel dl anche il rifinanziamento per quasi 700 milioni della nuova Sabatini con gli incentivi per le piccole e medie imprese che devono rinnovare macchinari e attrezzature. La misura è a secco di liquidi dal 2 giugno scorso.

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